Hate speech sul web: riflessioni da fare prima di pubblicare un commento offensivo e smettere di diffondere odio anche online
Si chiama Hate speech ed è un fenomeno in ascesa nel web, grazie anche all’ausilio dei social. Vediamo di cosa si tratta e perché, nel nostro piccolo, finiamo per contribuire anche noi.
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Internet ha facilitato la velocità di comunicazione ma ha facilitato anche la facilità con cui finiamo per tirare fuori il peggio di noi. Quante volte, protetti dall’anonimia rassicurante dello schermo, ci sentiamo in diritto di dire e scrivere cose che, dal vivo, penseremmo bene di tenere per noi? La realtà è che questo avviene troppo spesso: ciò ha trasformato il web spesso e volentieri in un posto molto discrimatorio, pieno di violenza. Quel che viene a mancare è probabilmente il contatto umano, l’empatia che nella maggior parte dei casi ci fa avere dei limiti di espressione ben precisi. Facciamo un esempio.
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Se dico una cattiveria dal vivo, il viso dell’altra persona mi rimanderà un feedback immediato che potrà addirittura farmi sentire in colpa. Non c’è invece questo sul web e non c’è, o è più difficile, l’empatia di cui prima.
Questo fenomeno si chiama Hate Speech, discorso d’odio, e si può limitare a partire da…te. Non te ne sarai accorto ma a tutti capita di contribuire al fenomeno, postando nell’etere discorsi più o meno discriminatori. Ecco le riflessioni che dovresti fare da oggi in poi prima di postare un commento.