L’Assegno unico INPS è una misura fondamentale per tante famiglie. Il suo importo è variabile ma può aumentare in base ad alcune situazioni.
Assegno unico INPS, la certificazione ISEE non è un requisito vincolante allo scopo di potere accedere a questa importante forma di sussidio. È però fortemente richiesta dal momento che potrebbe fornire il massimo aiuto economico possibile. Fare domanda per questa misura statale senza alcun documento che dimostri in che zona di reddito essere inquadrati finirà con il porci infatti nella fascia meno privilegiata.
In quest’ultima un nucleo familiare otterrà solamente 50 euro al mese per ogni figlio a carico, quando con l’ISEE invece potrebbe avere molto di più. Il bonus fornito dall’Assegno unico INPS è così ripartito, in base alla situazione di un nucleo familiare. Ci sono 175 euro al mese per ogni figlio minorenne a carico, con ISEE di massimo 15mila euro.
Questo importo va calando proporzionalmente fino appunto al minimo concepito di 50 euro al figlio per chi ha un ISEE di più di 40mila euro all’anno o che non presenta ISEE. Per figli maggiorenni fino ai 21 anni, l’Assegno unico INPS – noto anche come Assegno unico universale – destina 85 euro al mese di sussidio se la famiglia in questione ha un reddito che non supera i 15mila euro annui. Con più di 40mila euro, il bonus scende a 25 euro mensili.
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Assegno unico INPS, quando scattano le maggiorazioni
Dal terzo figlio in poi scattano delle maggiorazioni che oscillano tra i 15 e gli 85 euro al mese sempre per ogni figlio a carico e sempre in base al reddito dichiarato. Fino ai 15mila euro mensili si ha diritto alla cifra massima pro capite, che scende a 15 se con 40mila euro o più di entrate certificate.
Ci sono sussidi importanti dall’Assegno unico INPS anche in caso di figli disabili. Sono vincolanti in tal senso l’età del suddetto figlio ed il grado di disabilità riscontrato. Ed ancora, spetta un riconoscimento anche a madri giovanissime, che abbiano meno di 21 anni, con un surplus di 20 euro ulteriori per ogni figlio.
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E per i genitori che detengano entrambi il reddito di lavoro. In questo caso la maggiorazione è di massimo 30 euro mensili per ogni figlio, che vanno calando a zero se l’ISEE è, come al solito, superiore ai 40mila euro all’anno.
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Dal quarto figlio in poi invece il sussidio previsto è di 100 euro a figlio e se tutti loro hanno una età inferiore ai 21 anni. Quando almeno uno dei figlio raggiunge questa età, la maggiorazione a 100 euro viene meno e si ritorna alle cifre previste a seconda del caso per ogni figlio a carico.