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Albero di Giada, dove tenerlo per mantenerlo bello e in salute

Pubblicato da
Andrea Cerasi

Albero di Giada, una pianta grassa resistente e adatta per arredare casa, ma che ha bisogno di spazi specifici per restare in salute: dove tenerla?

Pianta albero di Giada ambiente luminoso (Unsplash)

Albero di Giada, una pianta grassa resistente e adatta per arredare casa, ma che ha bisogno di spazi specifici per restare in salute: dove tenerla? Molto caratteristico, l’albero di Giada presenta delle foglioline particolari, spesse, cicciotte e tondenggianti. Il colore è un verde vivido e dalle sfumature gialle. Si tratta di una delle piante grasse più popolari e amate. Non a caso è possibile acquistarla ovunque, dai vivai ai supermercati, e anche nei mercati rionali.

Si trova di varie dimensioni, piantata in vasetti piccolissimi oppure in altri di abbondanti dimensioni. L’albero di Giada è una pianta grassa davvero resistente. Secondo la tradizione, la si mette in casa come buon auspicio. Questa pianta, infatti, simboleggia la buona fortuna, la salute e la prosperità. Una volta acquistata, oppure se ci è stata regalata da un amico o un familiare, dove la possiamo tenere? Questa ha bisogno di un alcuni spazi precisi per crescere in salute.

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Gli ambienti idonei per la crescita sana e per la salute dell’albero di Giada

Albero di giada al sole (Unsplash)

Tante persone espongono l’albero di Giada all’aria aperta, magari in terrazzo, oppure in giardino. Si tratta di una buona scelta, poiché, essendo una pianta grassa, l’albero di Giada  prospera in modo migliore all’aperto. Ma dove posizionarlo? In uno spazio aperto, dove batte il sole, anche se in estate, specialmente nelle ore più calde, occorre fare attenzione. Il sole caldo e afoso dell’estate potrebbe bruciare le foglie. In questi casi è bene fare ombra con un telo.

Inoltre, meglio coltivare la pianta in un vaso abbastanza largo, per poi rinvasare in vasi sempre più capienti una volta all’anno. Se la si tiene in vasi troppo stretti, la pianta cresce male e può dare segni di stress. L’albero di Giada ha bisogno del suo ampio spazio per crescere forte e con radici spesse. Altra accortezza, non solo il sole diretto di piena estate fa male alla pianta, ma anche il forte vento.

Se le sue foglie sono spesse e robuste, molto resistenti, i suoi rami sono esili, e con il forte vento potrebbero spezzarsi. Meglio dunque proteggerla in caso di intemperie. E ancora, essendo una pianta grassa, questa ha bisogno di poca acqua. Resiste bene alla siccità. Se messa in estero, specie durante la primavera e l’autunno, deve essere protetta dalle continue piogge. Se prende troppa pioggia marcisce.

Coltivazione in casa, meglio o peggio rispetto all’aria aperta?

Piantina di albero di giada in vasetto (Unsplash)

L’albero di Giada ama il caldo e soffre il freddo. Temperature inferiori ai 15° ne compromettono la salute. Tuttavia, è una pianta resistente, se è adulta può resiste anche a temperature basse, almeno fino ai 0°. Se la pianta è piccola e messa in un vaso di modeste dimensioni, durante i mesi freddi è meglio spostarla in casa, al riparo dal gelo.

Anche in luoghi chiusi, la pianta cresce bene e in forze. Si adatta anche in casa, ma ha bisogno di alcune accortezze. Basta posizionarla in ambienti luminosi, magari davanti alla finestra, dove può crescere sana e forte. Se la pianta non viene esposta alla luce, questa si assottiglia e le foglie iniziano a cadere. Inoltre, bisogno garantire un buono stato di umidità. L’albero di Giada gradisce molto l’umidità, perciò è ottima se posizionata in cucina o in bagno.

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Tanti, invece, la tengono poggiata sulla scrivania del proprio studio e del proprio salotto. Secondo la tradizione, se posizionata sul tavolo dello studio, questa porta fortuna, sia nello studio che nel lavoro, e garantisce buoni introiti economici. Esporla alla luce del mattino è sempre una buona abitudine, in questo modo la pianta può assorbire per bene i raggi di sole e godere del ricambio di aria. Naturalmente, è sempre consigliato tenerla lontano da fonti di calore, come camini o termosifoni, i quali seccano l’aria e la rovinano.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.