Il Salvagente ha effettuato un’indagine alimentare per scoprire qual è il pollo italiano più contaminato da salmonella, tutti i dettagli.
Qualche giorno fa, il Salvagente ha pubblicato i risultati di un’indagine alimentare su 24 marchi di pollo italiano contaminato da diversi tipi di salmonella. Finalmente, dopo un’attenta analisi in laboratorio, i ricercatori sono stati in grado di identificare il batterio.
Pollo contaminato da salmonella: i risultati dell’indagine
Pochi giorni fa, Il Salvagente aveva pubblicato i risultati di un test a laboratorio su 24 marchi a campione di pollo italiano. L’obbiettivo era verificare la qualità della carne, oltre all’origine e al tipo di alimentazione degli animali d’allevamento.
I risultati sono sconcertanti: 1 pollo su 3 risulta contaminato da salmonella, di un tipo resistente anche agli antibiotici che spesso vengono aggiunti al mangime. Tuttavia, i ricercatori non avevano ancora compreso il tipo di salmonella, maggiore o minore, causa della contaminazione della carne analizzata.
Secondo quanto riportato dagli esperti, era molto difficile che si trattasse di una salmonella di tipo maggiore, in quanto contamina con più difficoltà gli allevamenti di polli. Si era precisato, inoltre, che il tipo più “pericoloso”, in grado di causare un principio di salmonellosi, era quello minore. Vediamo i risultati.
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Il tipo di salmonella individuata nei polli
Gli esperti della rivista sostengono che: “Si tratta di una salmonella cosiddetta minore la cui resistenza agli antibiotici (ampicillina) è, secondo l’ultimo rapporto Efsa-Ecdc, pari al 53% quando la media europea è appena del 17%-.”
Potrebbe rappresentare un problema, se pensiamo che questo tipo di salmonella, considerata non rilevante dalle autorità, provoca salmonellosi e infezioni alimentari. A questo proposito, in via precauzionale, il Ministero della Salute aveva provato ad intervenire bloccando la vendita di alimenti contenenti salmonelle maggiori o minori.
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Tuttavia questo intervento ha suscitato lo scontento di numerose aziende produttrici che ritengono le percentuali di salmonella troppo basse per attuare un ritiro alimentare di massa.
Ad oggi, infatti, non c’è nessuna norma ufficiale vigente sul territorio italiano che vieti il commercio di carne contaminata, in percentuale minima, dal batterio della salmonella. Al momento quindi, il Ministero della Salute non ha attuato nessun provvedimento.