Cattivo umore: lo provocano tre cose che fai quotidianamente senza neppure rendertene conto. Sveliamo quali siano per correre ai ripari
Sei di cattivo umore? Può succedere, ovviamente. Non tutte le giornate vanno sempre per il verso giusto e come vorremmo. Insomma, l’incidente è nel percorso , dev’essere calcolato in quanto tale. Se ci capita ogni tanto e sappiamo il perché del nostro umor nero, allora niente paura. Le giornate di questo tipo passano facilmente, in men che non si dica. Vi basta magari regalarvi una coccola, pensare, come abbiamo detto, che una giornata su mille capita, e il gioco è fatto. La paura è passata. Diverso è invece il caso di cui ci andremo ad occupare oggi: può succedere infatti che l’umore sia piuttosto basso e apparentemente non riusciamo a capire perché. Il mistero si infittisce quando magari l’umor nero è reteirato, capita più volte. E allora ci chiediamo: cos’è che mi fa essere tanto infelice? Occupiamocene subito.
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Cattivo umore, attenzione a queste tre cose che lo provocano
Può capitare di fare giornalmente dei piccoli gesti che, senza accorgercene, ci dispongono male. Non lo facciamo certo con consapevolezza; sveliamo subito quali sono.
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- Parlarsi con sgarbo: in maniere diretta o meno, tutti quanti abbiamo un dialogo interiore aperto con noi stessi. Com’è la qualità di questo dialogo? Spesso infatti siamo con noi stessi scorbutici del peggior tipo: ci sminuiamo, ci chiamiamo con appellativi poco piacevoli. Permetteresti ad una persona esterna di trattarti in un certo modo? Se la risposta è no, allora perché dovresti farlo tu? Se la risposta è sì, dovresti allora definire i tuoi confini emotivi in modo decisamente più efficace.
- Trattenere le emozioni: le emozioni che non trovano espressione tendono a…ristagnare. Esattamente come l’acqua corrente che forma stagni sporchi e maleodoranti; lascia fluire, trova espressione: parla con un amico, un familiare; o se vuoi scrivi un diario, fai sport, urla, balla. Lascia che quel che hai dentro venga fuori.
- Dipendere dagli altri: come la filosofia antica ci insegna, dovremmo riporre la felicità solo in quel che ci è proprio, che è l’unica cosa che possiamo controllare. Impara a stabilire confini netti tra ciò che dipende da te, e ciò che invece non dipende da te. Gli altri ad esempio non possono essere controllati: non fare troppo affidamento su di loro, per quanto pertiene alle tue cose.