Dei ricercatori hanno trovato una correlazione tra cancro e alimentazione, sembra infatti che il fruttosio prolunghi la vita della malattia. Ecco perché.
Il cancro è una delle principali cause di morte in tutto il mondo. Questo fa si che sia anche una delle malattie più studiate. Uno studio pubblicato sulla rivista “Nature“, ha rivelato che lo sciroppo di mais, un alimento popolare soprattutto in Occidente, potrebbe causare tumori. Lo sciroppo di mais è un dolcificante ampiamente utilizzato nell’industria alimentare grazie al suo basso costo, e può essere trovato in alimenti comuni e ampiamente consumati come bibite, succhi di frutta, biscotti, marmellate e gelati.
Il suo rischio è direttamente legato al suo alto contenuto di fruttosio. Grandi quantità di dolcificanti prolungano la durata di vita delle cellule tumorali. Una ricerca condotta dai ricercatori del Baylor College of Medicine, utilizzando principalmente i roditori, ha mostrato che grandi quantità di dolcificanti, presenti sia nello zucchero da tavola che nello sciroppo di mais, accelerano lo sviluppo del cancro intestinale prolungando la durata della vita delle cellule cancerose e normali nell’intestino degli animali.
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Come l’alimentazione incide sul cancro: la ricerca sul fruttosio
Quando i ricercatori hanno dato ai topi la bevanda zuccherata, la loro massa grassa è aumentata. Per evitare questo, hanno dato loro per via orale una dose più moderata di acqua zuccherata (con il 25% di sciroppo di mais). Dopo due mesi di attesa, questi roditori hanno sviluppato tumori più grandi di quelli trattati con acqua normale. Questo studio ha quindi rivelato un meccanismo molecolare attraverso il quale il fruttosio può aumentare la crescita del tumore.
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Tuttavia, questa ricerca non sostiene che lo stesso possa accadere nello sviluppo del cancro intestinale umano. C’è una fase in cui il cancro si nutre di zuccheri, ed è per questo che molti pazienti affetti da questa malattia seguono una dieta chetogenica per privarsi dello zucchero e consumare più proteine e grassi. Ma c’è ancora molta ricerca da fare e infatti lo step successivo sarà uno studio sull’uomo.