Mantenere il benessere sul posto di lavoro è di fondamentale importanza e la figura del dirigente può aiutarci a preservarlo. Scopriamo insieme perché.
Lavorare felici e con soddisfazione è il modo migliore per garantire uno stato di benessere sul posto di lavoro. E questa condizione non si riflette solamente sulla nostra persona, ma anche sul rendimento lavorativo che sicuramente ne gioverà.
Non sempre però è facile preservare una condizione di benessere, anche perché non dipende solo da noi. Ci sono infatti molti aspetti che entrano in gioco. Tra i principali i colleghi, l’ambiente, il carico di lavoro e le mansioni adeguate alle nostre capacità, ma soprattutto il dirigente. Questa figura è infatti molto importante. Vediamo insieme perché.
Che cosa può fare il dirigente per preservare il benessere dei dipendenti sul posto di lavoro
Mantenere il benessere sul posto di lavoro non è mai stato facile, figuriamoci dopo l’arrivo del Coronavirus. Le continue restrizioni, il telelavoro, i dispositivi di protezione, i contatti limitati tra i colleghi, turnazioni modificate in base alle esigenze di tutti, i continui rischi di contagio. Tutto ciò ha portato non pochi problemi nel mondo del lavoro.
L’organizzazione ne ha risentito, così come la tutela dei lavoratori e il benessere del singolo individuo. Alcune realtà sono state più colpite rispetto ad altre, come le palestre e i cinema ad esempio, che per lungo tempo sono stati costrette a chiudere. Altre, invece, sono riuscite bene o male a lavorare senza accusare conseguenze negative sulla produzione, che secondo alcuni esperti può aumentare lavorando solo queste ore alla settimana.
Sto parlando di realtà “da ufficio”, che non hanno bisogno di interfacciarsi con un pubblico, poiché il lavoro passa attraverso quella “macchina” che soprattutto in questi ultimi anni abbiamo considerato miracolosa: il computer. Tutti coloro che lavorano al pc sono infatti riusciti a portare avanti le proprie mansioni grazie allo “smart working“, una modalità di lavoro agile e intelligente che in Italia possiamo dire che abbia fatto la sua comparsa grazie alla pandemia mondiale.
Prima dell’avvento del Covid-19, infatti, del telelavoro non sapevamo nemmeno l’esistenza, fatta eccezione per alcune aziende internazionali che già lo avevano messo in pratica.
Nonostante questo, però, anche chi ha avuto la fortuna di poter lavorare da casa si è trovato di fronte a una situazione inedita da un giorno all’altro, senza sapere come gestirla al meglio. Cosa avrebbe potuto fare il dirigente in questo caso? E cosa può fare nella “vita da ufficio” di tutti i giorni?
Deve dare supporto ai propri dipendenti
Il dirigente d’azienda non deve solo limitarsi a supportare l’attività, ma anche tutte le persone che vi sono coinvolte e che ogni giorno offrono all’azienda tutte le proprie competenze e capacità. Offrire supporto non solo in termini monetari ma soprattutto psicologici. Qualsiasi dipendente prima di essere tale è una persona. Ecco perché si troverà a dover affrontare situazioni problematiche sia nel lavoro sia nella vita privata.
Il ruolo del dirigente in questo caso è dunque quello di offrire la sua piena disponibilità ai propri dipendenti, mettendosi sul loro stesso piano. Ma questo non può farlo se non possiede una certa dose di umiltà. In questo modo i problemi personali del singolo dipendente diventano delle sfide condivise dall’intero team. Questo può essere facile in un contesto di lavoro “in presenza”, dove il contatto umano è all’ordine del giorno.
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In una condizione di smart working, invece, questo risulta essere molto più difficile. Ecco perché in questo caso il dirigente deve trovare delle soluzioni alternative per essere presente. Come ad esempio essere sempre reperibile oppure organizzare dei momenti di dialogo e confronto, se non una volta al giorno almeno tre volte alla settimana. In questo modo riuscirà a mantenere saldo il legame con i propri dipendenti, i quali continueranno a sentirsi apprezzati e gratificati, e di conseguenza la produttività non ne risentirà.
Deve essere equilibrato e dimostrarsi un punto saldo per i propri dipendenti
Sicuramente il ruolo del dirigente non è facile. Ecco perché, per riuscire a svolgerlo con professionalità, deve essere prima di tutto lui stesso a stare bene e a preservare il proprio benessere di fronte agli innumerevoli compiti a cui è chiamato a sottostare.
Mostrarsi sicuro di sé, equilibrato e fiero del ruolo che è chiamato a compiere è la carta vincente che lo condurrà verso il successo. Perché solo apprezzandosi come persona sarà in grado di essere apprezzato come dirigente. E allo stesso modo riuscirà a giostrare al meglio il flusso di lavoro e i propri dipendenti.
Deve essere inclusivo e flessibile verso i propri dipendenti
Specialmente in condizioni eccezionali, come appunto quella che si è verificata con l’avvento della pandemia, è fondamentale che il dirigente si mostri flessibile e comprensivo nei confronti di chi lavora per lui. Deve saper accettare i compromessi e trovare delle soluzioni che vadano bene a entrambe le parti. Anche in questo caso mostrarsi aperto al dialogo e al confronto è fondamentale per ottenere l’apprezzamento e il rispetto da parte dei propri dipendenti.
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E questo atteggiamento deve averlo con tutti, nessuno escluso. Solamente in questo modo potrà avere attorno a sé un team vincente con cui collaborare, composto da persone che saranno felici e grate di lavorare per lui perché messe nelle condizioni migliori per il proprio benessere.