Alcune situazioni legate al coesistere con la pressione alta possono ricevere la copertura fornita dalla Legge 104. Quali sono i casi previsti.
La pressione alta può dare adito a delle agevolazioni in materia di Legge 104, lo sapevate? Infatti si tratta di una patologia in piena regola, certificata e riconosciuta al pari di altre e che può portare a delle difficoltà non da poco per chi purtroppo finisce con il soffrirne in maniera cronica.
Per colpa della pressione alta può risultare inficiata quella che è una normale vita sia in ambito privato che lavorativo. Il cuore soffre per questa condizione e nei casi più gravi possono avere luogo anche delle ripercussioni di grave entità.
Pressione alta sintomi, quali sono i più noti
Tra le più note ci sono l‘infarto del miocardio e gli aneurismi, oltre anche ad insufficienza cardiaca ed a malattie ai reni.
Per cui la pressione alta finisce sotto alla tutela della persona e del lavoratore garantita dalla Legge 104. La presenza di un fattore di cronicità può fare maturare il diritto a ricevere una percentuale per una chiara invalidità.
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I gradi percentuali di gravità previsti per la Legge 104
Come in altri casi, la malattia di riferimento viene tenuta in considerazione in base ad una certa percentuale di gravità. Nei casi della pressione alta – o ipertensione – sussistono diversi livelli:
- 10% ipertensione non complicata
- 11% a 20% ipertensione non complicata e non controllata da terapia medica
- 21% a 30% ipertensione con impegno cardiaco iniziale
- 31% a 50% cardiopatia con impegno cardiaco di grado medio
- 51% a 70% cardiopatia con impegno cardiaco di grado medio o severo
- 71% a 80% cardiopatia con impegno cardiaco di grado severo
- 81% a 100% cardiopatia ipertensiva con scompenso
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Le agevolazioni previste dalla Legge 104 vanno da permessi mensili regolarmente pagati al supporto economico mensile per le spese mediche e sanitarie, fino ad ulteriori agevolazioni in ambito fiscale. Si procede tramite richiesta del proprio medico di base o della Asl locale, con l’invio della documentazione di riferimento all’INPS. E fa seguito a tutto questo una visita di controllo.
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Esistono comunque delle eccezioni, come ad esempio rimborsi non previsti per visite ed analisi compiuti durante l’orario di lavoro o che non siano di lunga durata.