Famiglia d’origine, il peso sull’identità non è trascurabile: per dirla in altre parole, da dove veniamo definisce chi siamo
La famiglia d’origine: molti ne sono lontani, altri ci vivono ancora insieme, altri invece di tanto in tanto le fanno ancora visita. Nell’ambito psichico e d’identità, la nostra provenienza risulta essere fondamentale. Vediamo insieme in che modo ci segni e come determini il nostro essere e la nostra personalità.
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La nostra identità è faticosamente definibile. Alla domanda, diretta o indiretta che sia, che ci viene posta sul “chi sei?” riusciamo a rispondere con estrema difficoltà. Quel che è sicuro è che noi non siamo mai una cosa sola, ma ci definiscono un alternarsi di sistemi complessi che, nella loro combinazione e nel loro susseguirsi, ci danno un nome.
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In primis, la genetica che crea quel che potremmo definire “la copertina” del libro, come siamo fatti. Il luogo in cui siamo immersi che ci definisce con i suoi stimoli, la società, il lavoro che svolgiamo, oltre a quel che viene generalmente chiamato “carattere”, ossia una sorta di zoccolo duro di noi stessi, una predisposizione naturale verso un lato piuttosto che un altro.
E in tutto questo, la famiglia d’origine, ossia il luogo da cui veniamo? Anche se magari ne siamo lontani, abbiamo smesso di frequentarla, la famiglia di origine ci segna enormemente. Perché, direte voi? Perché la famiglia d’origine ci insegna degli schemi e dei modelli che manderemo così a fondo che li riuseremo, nella vita, ogni volta. La maniera di reagire a determinati stimoli, la maniera di gestire le relazioni, le nostre nevrosi e i nostri punti di forza facilmente sono riconducibili a quella sfera.
Insomma, la famiglia ci forma in maniera grandiosa, molto più di altri impulsi. Il problema sorge quando si vive in una famiglia disfunzionale e si apprendono schemi non sani. In tal caso, una delle poche soluzioni percorribili è di rivolgersi ad un esperto.