Perché dire “no” agli altri è difficile? lo spiega la psicologia e ci illumina sui traumi che possiamo aver avuto e che hanno decretato questa difficoltà
Quante volte ci siamo trovati a dire di sì a cose che avremmo volentieri evitato? eppure, eccoci di nuovo, non siamo stati in grado di rifiutare una proposta che invece non ci andava. Ci siamo mai chiesti cosa ci succede quando, davanti ad una richiesta o ad una domanda, il nostro cervello si annebbia quasi e cediamo in maniera vistosa? Quello che ci accade potrebbe essere la risposta ad un trauma. Andiamo ad approfondirlo più da vicino.
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Perché dire “no” è difficile? accade quando non abbiamo confini chiari
Dire no agli altri, quando magari ci chiedono un favore, ci sembra un gesto di sgarbo. In realtà non possiamo considerarlo tale, ma ci sono delle considerazioni che andrebbero fatte e che riguardano…noi. Infatti, dove finisce l’altro, iniziamo noi. E questo è quel che dovremmo riuscire a tenere in mente quando diciamo no. Dire di no non è uno sgarbo per gli altri, ma un atto di gentilezza nei nostri confronti.
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Una personalità sana infatti sente di avere dei limiti chiari che vengono difesi dall’esterno. Tali limiti possono essere fisici- quanto vogliamo o non vogliamo che una persona ci si avvicini- ed emotivi, cioè quanto non vogliamo transigere sulle nostre emozioni, sui nostri confini, sui nostri pensieri. Una persona che ha difficoltà a dire no, con buona probabilità, è una persona abusata nell’ambiente familiare, una persona che non ha imparato, perché non gli sono stati insegnati, i giusti confini. Chi cresce in queste famiglie disfunzionali avrà, nella vita adulta, più di un problema: ad esempio avrà paura di essere abbandonato se non obbedisce, avrà paura di non essere abbastanza amabile, tendere a mettere prima gli altri che sé, arriverà persino a questionare le cose che prova, quando viene a contatto con i sentimenti degli altri.