Non manca molto alla Pasqua, ecco perché, per non arrivare impreparati, può essere utile conoscere le origini e tutti i simboli di questa festa. Scopriamoli insieme.
La Pasqua sta arrivando e con lei le sue inconfondibili uova. Amata da grandi e piccini, questa festa è rappresenta un momento di convivialità in cui la famiglia si riunisce per trascorrere insieme questa giornata in un clima di festa. Festeggiata in tutto il mondo, questa festa porta con sé significati sia cristiani che pagani.
Nel nostro Paese è una festa religiosa che simboleggia la morte e la resurrezione di Gesù, ma oltre a questa quali possono essere le origini di questa festa e quali sono i suoi simboli?
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La parola “Pasqua” deriva dal latino pascha, adattato dall’ebraico “pasah”, che significa “passare oltre”. Si tratta di una festa da ricollegarsi non solo al cristianesimo ma anche all’ebraismo, che però la celebra in maniera differente. Anche nella tradizione ebraica, così come in quella cristiana, la Pasqua cade tra marzo e aprile e durante questo giorno viene ricordata la liberazione dalla schiavitù d’Egitto del popolo ebraico, fuggito grazie alla guida di Mosè.
Questa liberazione però non sarebbe potuta avvenire senza l’intervento divino, che mandò l’angelo della morte a prendere tutti i primogeniti d’Egitto. Si salvarono solo le famiglie ebree, a cui Dio aveva appunto ordinato di sacrificare un agnello e di cospargere con il suo sangue gli stipiti e le travi delle loro porte. In questo modo l’angelo sarebbe passato oltre e li avrebbe risparmiati.
Prima ancora, però, le origini della festa risalivano a una celebrazione pastorale praticata dai popoli nomadi nel Vicino Oriente per ringraziare Dio. Il cibo tradizionale della Pasqua ebraica è il pane azzimo, l’agnello ed erbe amare, ossia le stesse pietanze preparate dal popolo ebraico prima della fuga verso la terra promessa. Come ben sappiamo, invece, la Pasqua cristiana celebra la resurrezione di Cristo.
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Anche se la prima data coincideva con quella ebraica, dopo il Concilio di Nicea nel 325 le cose cambiarono e si decise di far cadere questa festa la domenica successiva l’equinozio di primavera. Si tratta dunque si una festa mobile che può cadere tra il 21 marzo e il 25 aprile. Ora che abbiamo visto le origini, cerchiamo di capire quali sono i simboli di questa festa così amata.
La Pasqua non è solo l’occasione giusta per mangiare e stare in famiglia, ma è anche il momento ideale per realizzare tantissimi lavoretti, magari con i bambini che di sicuro si divertiranno. Se sei a corto di idee ma vorresti cimentarti in qualche decorazione per fare felici i più piccoli allora potresti trovare qualche spunto nel nostro articolo Lavori originali per Pasqua, idee regalo da preparare a casa.
I protagonisti di questi lavoretti sono sempre i simboli che animano questa festa, ossia le uova, la colomba, l’agnello, il pulcino e l’olivo. Ma come mai sono proprio questi i simboli della Pasqua e cosa possiamo dire in merito? Ecco tutti i loro significati.
L’uovo nella religione cristiana, ma anche in altre culture, rappresenta la resurrezione e quindi la rinascita per una nuova vita. Ecco perché sin dal Medioevo si era soliti regalare delle uova (ma in questo caso vere e non di cioccolato) colorate e decorate. Nella tradizione greco ortodossa e balcanica c’è da secoli l’usanza di colorare l’uovo di gallina prima di cucinarlo sodo. Tradizionalmente il colore prescelto era il rosso, che simboleggia la Passione, ma successivamente vennero scelti anche altri colori, che in origine venivano ricavati da prodotti vegetali.
Prima del consumo durante il giorno di Pasqua, ognuno sceglie un uovo e sfida i propri concorrenti scontrandone le estremità per premiare l’uovo più resistente. Oltre a essere un piacevole gioco simboleggia anche un augurio. Anche per noi l’uovo è un simbolo di augurio, che però si è tramutato in un regalo dolce e cioccolatoso. L’uovo di cioccolato è infatti la tradizione più diffusa e apprezzata dai bambini, animati dalla curiosità di sapere che regalo si celerà all’interno. Ma anche gli adulti non si sottraggono a questa tradizione. Anche se non c’è la sorpresa dentro non importa, il cioccolato è sempre ben apprezzato! Come le uova, anche il pulcino simboleggia una nuova vita, ecco perché molto spesso viene raffigurato insieme alle uova.
La colomba è da sempre conosciuta come simbolo di libertà e di pace. Questo significato è associato alla colomba perché nel racconto del Diluvio Universale, dopo che la pioggia fu cessata, Noè fece uscire una colomba dall’arca per ben tre volte. Questa tornò con un ramoscello d’ulivo nel becco e in quel momento Gesù capì che la pace era tornata tra il cielo e la terra e quindi la riconciliazione dell’uomo con Dio. Ecco perché molto spesso la colomba viene rappresentata con un ramo di ulivo in bocca.
E cosa dire del dolce tipico della Pasqua a forma di colomba? Anche i Romani, i Greci e gli Egizi erano soliti preparare un pane a forma di colomba, che serviva per celebrare le cerimonie sacre, oltre ad avere, secondo le credenze, proprietà magiche e rituali. La colomba come la conosciamo oggi venne invece diffusa agli inizi del ‘900 e divenne subito il dolce prediletto di questa festa.
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L’ulivo che la colomba portava nel becco una volta tornata all’Arca rappresenta anch’esso un simbolo di pace. Ma i rami di ulivo, così come quelli di palma, vennero anche utilizzati dai cristiani per accogliere Gesù quando fece il suo ingresso a Gerusalemme durante la Domenica delle Palme.
Secondo le Sacre Scritture, essendosi sacrificato per l’Uomo, Gesù è stato paragonato a un mite agnello. Se quindi l’uovo è il simbolo della vita, l’agnello rappresenta il sacrificio compiuto da Gesù. Ma in realtà questo simbolo è stato ereditato dalla religione ebraica in ricordo al rito che, come abbiamo già anticipato all’inizio, gli ebrei hanno dovuto compiere per salvarsi dall’ultima piaga inviata da Dio contro gli egiziani per uccidere tutti i primogeniti. Ecco perché per gli ebrei è obbligatorio mangiare la carne di questo animale durante questa festività. Dunque l’agnello rappresenta Gesù, ma più in generale il suo sacrificio.