Torna il Cashback fiscale, ma solamente per le uscite dichiarate in ambito medico e sanitario. Come funziona e quali sono i rimborsi del caso.
Cashback fiscale, c’è tutta la volontà di volere introdurre un sistema che possa rimborsare i cittadini per tutta una serie di pagamenti fiscali, proprio come avvenuto tra il 2020 ed il 2021. La cosa però riguarderebbe un preciso ambito, decisamente prioritario, ed escluderebbe invece alcune spese sia prioritarie che di svago.
Infatti il cashback fiscale al vaglio del Governo Draghi riguarderebbe le sole uscite in campo sanitario. Verrebbero rimborsati degli esborsi, tramite detrazioni fiscali. Ovviamente sempre se i pagamenti risulteranno tracciabili e dimostrabili tramite scontrini, fatture e ricevute del cao.
I rimborsi in fatto di cashback fiscale avverrebbero direttamente sul conto corrente indicato dal cittadino, quando effettivamente verranno riconosciute delle spese tracciabili. Il fattore velocità farebbe da incentivo, nelle intenzioni dell’esecutivo, nel fare si che la gente abbandoni i contanti per utilizzare carte di credito ed altri sistemi verificabili.
Cashback fiscale, le ipotesi sulla sua applicazione: come funzionerà
Oltre a questo, il cashback fiscale potrebbe presentare anche la possibilità di effettuare delle detrazioni fiscali quando si tratterà di effettuare la dichiarazione dei redditi. Ad ogni modo se ne dovrebbe parlare nel 2023, perché la Manovra Finanziaria per il 2022 è già fatta, ed almeno per quest’anno non ci sono risorse disponibili.
E poi bisognerà comunque dimostrare di avere compiuto spese sanitarie, cosa che potrebbe rallentare i meccanismi di rimborso. Per ovviare a ciò, si pensa di fare in modo che sia il cittadino stesso, al momento del pagamento, a fare sapere al venditore di volere mettere in atto il cashback tramite il proprio scontrino.
Lì quindi si avrà una comunicazione istantanea conseguente. Finora siamo nell’ambito delle semplici proposte e ce n’è del tempo per studiare a tavolino come applicare il provvedimento.
Potrebbe interessarti anche: Intestino: i sintomi che segnalano la presenza di tossine
Quali sono le spese mediche detraibili
Potrebbe interessarti anche: Alzheimer: i livelli di colesterolo e glucosio possono indicarne lo sviluppo
Attualmente esiste una serie di spese sanitarie delle quali potere beneficiare di una detrazione IRPEF pari al 19%.
- spese per medico generico;
- visite specialistiche;
- acquisto di medicinali da banco previa ricetta del proprio medico di base;
- analisi
- terapie
- indagini radioscopiche;
- prestazioni chirurgiche;
- ricoveri e degenze, anche a seguito di interventi chirurgici;
- trapianto di organi;
- cure termali a soli fini terapeutici e sanitari;
- acquisto o affitto di dispositivi medici e attrezzature sanitarie, come protesi e macchinari vari
- assistenza infermieristica
- assistenza per riabilitazione e fisioterapie varie
- prestazioni da personale specializzato (educatori, animazione, terapia occupazionale, attività assistenziali di nucleo, assistenza diretta, ecc…)
Potrebbe interessarti anche: I primi sintomi che possono avvertire chi soffre di fibromialgia
Le uscite indicate vanno segnalate all’interno della propria dichiarazione dei redditi per la cifra in eccesso di 129,11 euro. In certe situazioni però ci pensa il ticket sanitario ad attuare la relativa detrazione fiscale, a seconda se si tratti di spese riconducibili al Servizio Sanitario Nazionale.