Quanto+costa+un+kWh%2C+le+differenze+tra+fornitori+ARERA+e+mercato+libero
inranit
/2022/03/26/quanto-costa-un-kwh-differenze/amp/

Quanto costa un kWh, le differenze tra fornitori ARERA e mercato libero

Pubblicato da
Salvatore Lavino

Ad oggi quanto costa un kWh? Ci sono dei fattori che a volte portano a risultati che si diversificano anche di molto in quelle che sono le offerte disponibili.

Una lampadina accesa (Pixabay)

Quanto costa un kwh? La domanda è delicatissima, in un periodo come questo nel quale dobbiamo affrontare degli esborsi tremendi per quanto riguarda le bollette di luce e gas. Ebbene, il costo medio aggiornato a marzo 2022 in base alle indicazioni fornite dalla ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, n.d.r.) ammonta a 0,293 euro per kWh.

Questa è la risposta alla domanda in merito a quanto costa un kWh. Ma il vero quesito è un altro, e riguarda a quale fornitore rivolgersi. Perché è questo un primo fattore di risparmio. Ci sono diversi soggetti in questo campo, ed ognuno mette a disposizione delle offerte diverse.

C’è l’Enel Servizio Elettrico Nazionale così come ci sono altri fornitori nel mercato libero. Ed ognuno tra quest’ultimi stabilisce un diverso costo nei consumi. Ed ancora, oltre a sapere quanto costa un kWh, bisogna informarsi anche su quelli che sono i cosiddetti oneri aggiunti, ufficialmente riconosciuti da ARERA.

Quanto costa un kWh, la suddivisione per fasce orarie

Un uomo sta regolando un contatore dell’energia elettrica (Pixabay)

Un kilowattora, abbreviato per l’appunto in kWh, è l’unità utilizzata per misurare l’energia elettrica. E 1 kWh equivale all’assorbimento di energia che avviene nel corso di un’ora da parte di un apparecchio con 1 kW di potenza.

In base alla stima in euro stabilita dal fornitore, si possono avere dei costi che a volte risultano soggetti anche ad un forte divario, in relazione agli stessi consumi. Dipende tutto proprio dal prezzo di ogni kWh stabilito dai diversi fornitori.

Ed il contatore della luce serve per compiere le dovute rilevazioni del caso e per riportare i consumi che hanno luogo in tre distinte fasce orarie nel corso del giorno. Si tratta delle fasce F0, F1, F2 e F3. Le indicazioni dell’ARERA portano alla seguente tabella riepilogativa di consumi suddivisi per le suddette fasce:

  • F0 0,293 €/kWh
  • F1 0,321 €/kWh
  • F2 0,278 €/kWh
  • F3 0,278 €/kWh

Prezzi fissi e prezzi variabili ed altri costi accessori

In Italia esistono soggetti che agiscono sotto la regolamentazione di ARERA, con il prezzo del kWh soggetto ad analisi ogni tre mesi da parte della stessa Autorità. L’alternativa è rappresentata dal mercato libero, dove invece sono i diversi fornitori a fissare il prezzo per il consumo dei kWh.

I prezzi del mercato libero possono essere bloccati o varabili. Nel primo caso si è al riparo da improvvisi aumenti, e questa è una situazione di vantaggio in particolar modo per un momento come quello attuale, dove le bollette hanno subito dei rincari molto forti.

Ma nel contratto sono spesso presenti anche dei servizi aggiuntivi. I quali possono pesare in negativo anche quando c’è un effettivo risparmio invece sul consumo di kWh. Ad ogni modo, sul suddetto mercato libero è più difficile stabilire una media di convenienza.

Potrebbe interessarti anche: Costo delle bollette, arrivano altri aiuti da Governo ed UE: i dettagli

Bisogna valutare non solo il costo ma anche altri aspetti

Una lampadina ed una spina elettrica (Pixabay)

Non si può non prescindere comunque dal confrontare il prezzo fissato dall’ARERA in quel momento con quello dei vari singoli fornitori del mercato libero.

Potrebbe interessarti anche: Bollette 2022, con questi elettrodomestici vai sul sicuro per risparmiare

Non dimenticando di verificare anche in quale fascia oraria si concentrano. Poi alcuni di questi fornitori possono imporre di non ricevere pagamenti tramite RID bancario o bollettino postale, e non consentono di scegliere in che modo ricevere le relative fatture.

Potrebbe interessarti anche: Bollette 2022, attenti a questi due elettrodomestici: staccateli sempre

Anche questo fattore è importante. Perché la convenienza deve viaggiare di pari passo con la comodità. E potere avere i documenti di spesa che si riferiscono ai nostri consumi tramite mail anziché per la posta tradizionale potrebbe essere un qualcosa di effettivamente migliore per molti.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.