Oggi, 24 marzo 2022, è la Giornata mondiale per la lotta alla tubercolosi, una patologia ancora attuale. Ma cerchiamo di saperne di più.
La tubercolosi (TBC) è una malattia infettiva causata da vari ceppi di micobatteri che di solito intaccano i polmoni ma possono colpire altre parti del corpo.
Considerata una malattia invalidante e in alcuni casi mortale fino alla metà del XX secondo, fortunatamente ora è facilmente curabile, almeno nei Paesi Occidentali. Ma non per questo bisogna abbassare la guardia.
Ecco perché è stata istituita la Giornata mondiale per la lotta alla tubercolosi, che ogni anno si festeggia il 24 marzo per sensibilizzare la popolazione nei confronti di questa malattia e sulle conseguenze che può portare, oltre a sollecitare la cooperazione internazionale verso un obiettivo comune: debellare la tubercolosi.
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La Giornata mondiale per la lotta alla tubercolosi nel 2022
La tubercolosi è una malattia che interessa tutti i Paesi, ma solo 8 rappresentano i due terzi dell’incidenza. L’India, che ha il primato su tutti, è seguita da Indonesia, Pakistan, Cina, Filippine, Nigeria, Sud Africa e Bangladesh. Già da questo dato si può constatare l’importanza del problema.
Si è dunque deciso di celebrare un giorno che rappresentasse nel mondo la lotta alla tubercolosi. Ma perché proprio il 24 marzo? Perché in questa data il Dottor Robert Koch annunciò la scoperta del batterio in grado di causare la tubercolosi, che poi aprì la strada alla diagnosi e alla cura di questa malattia.
Oggi, nel 2022, si celebra questa giornata con la consapevolezza di avere un nuovo nemico in grado scatenare e aggravare questa malattia: il Covid-19. Nel 2020, infatti, 10 milioni di persone in tutto il mondo si sono ammalate di tubercolosi e tra queste ci sono stati 1,5 milioni di decessi. Nel mondo è stato stimato che la tubercolosi sia la 13esima causa di morte e l’agente infettivo di maggior portata dopo il Covid-19.
Così come il Coronavirus, infatti, anche la tubercolosi si trasmette per via aerea attraverso goccioline di saliva emesse con la tosse secca. Nella maggior parte dei casi l’infezione non presenta sintomi e solo in 1 caso su 10 l’infezione progredisce in malattia attiva, che se non viene trattata può uccidere più del 50% delle persone infette. E la situazione si complica in caso di tubercolosi resistente ai farmaci. In questo caso la malattia risulta essere più difficile da sconfiggere e può provocare un tasso di mortalità più alto.
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Stando ai fatti, nonostante la medicina abbia fatto notevoli passi avanti, la tubercolosi è ancora oggi un nemico da sconfiggere e la strada verso la definitiva eliminazione della malattia è ancora lunga. Ecco perché dobbiamo unire le forze e sfruttare al meglio questa Giornata per fare informazione.