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Il modo corretto per annaffiare le orchidee ed evitare i parassiti

Pubblicato da
Andrea Cerasi

Esistono diversi modi per annaffiare le piante, in particolare le orchidee, molti dei quali sbagliati: ecco il modo corretto per evitare parassiti e muffe.

Orchidea annaffiatura (Unsplash)

Esistono diversi modi per annaffiare le piante, in particolare le orchidee, molti dei quali sbagliati: ecco il modo corretto per evitare parassiti e muffe. La primavera è arrivata e le piante si sono risvegliate dal letargo vegetativo, pronte a splendere più che mai. La primavera è simbolo di natura, di risveglio e, naturalmente, di bellezza. Molte persone iniziano proprio in questo periodo a coltivare in casa.

Molti scelgono le orchidee per via della loro incredibile bellezza. L’orchidea è una pianta stupenda ma anche molto sensibile. Questa, per crescere bene e in forze, deve essere posizionata in ambienti umidi, come bagni e cucine, e prendere la giusta luce. Spesso, però, viene attaccata da parassiti, si secca e muore per via delle irrigazioni sbagliate.

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Irrigazioni perfette per le orchidee, così la pianta si salva

Meravigliosa orchidea arancio su sfondo nero (Unsplash)

Dare l’acqua alle orchidee sembra un gioco da ragazzi, eppure bisogna sapere come farlo. Tante tecniche che si leggono sul web sono sbagliate, e non fanno altro che seccare le radici della pianta. Solitamente, le orchidee sono immerse in un vaso trasparente, in modo tale che prendano luce, e riempito di acqua, perché amano l’umidità.

L’annaffiatura è molto importante, se le radici della pianta sono marce, oppure sono prese d’assalto da insettini e parassiti, significa che si sbaglia tecnica. Se l’orchidea è già in questa fase morente, allora deve essere immediatamente rinvasata. Bisogna saper agire in modo tempestivo e corretto per evitare il peggio.

Qual è l’annaffiatura perfetta per farla tornare a splendere? Basta immergere il vaso in acqua, a temperatura ambiente e possibilmente filtrata, e lasciarlo così per qualche minuto. Terminata questa fase, togliamo il vaso dall’acqua e lasciamolo sgocciolare.

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La pianta assorbirà l’acqua necessaria e lascerà quella in eccesso. Per evitare sgocciolamenti, posizioniamo il vaso su un piattino o su un sottovaso. Questo raccoglierà tutti gli eccessi. Il momento migliore per annaffiare è al mattino, e la sera si deve togliere il piattino con l’acqua espulsa. In questo modo, l’orchidea riceverà le giusti dosi di acqua, necessarie alla sua sopravvivenza. Una tecnica molto semplice per un’irrigazione perfetta.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.