Gatti, con questi comportamenti ti dicono che ti vogliono bene: spesso neppure ce ne accorgiamo, eppure i gatti sono molto affettuosi
Gatti, la leggenda li vuole non affettuosi, cinici. Sono felini, d’altra parte: diamo quasi per scontato che questi quindi siano più schivi e meno propensi alle smancerie. Non è un caso che miticamente il “miglior amico” dell’uomo sia solo il cane: fido infatti più facilmente si lascia andare ad esternazioni plateali e più facilmente comprensibili. Pensiamo ad un cane che sia contento: anche chi è poco avvezzo agli animali, comprende subito lo stato del cane. Questo scodinzola, abbaia, alza le orecchie, fa le cosiddette feste. E’ parte della stessa leggenda le credenze che vogliono che il cane sia, inoltre, maggiormente fedele e più facilmente volto alla gratitudine. Smontiamo questo preconcetto: più semplicemente cani e gatti parlano solo due linguaggi diversi. E se quello del cane rischia di essere più facilmente comprensibile, non si può dire lo stesso di quello del gatto.
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Diciamolo: il gatto è effettivamente più schivo ma non si può dire che possa non provare affetto. I gatti possono affezionarsi a noi e ce lo dicono anche: ecco come possiamo capirli.
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Quando il gatto fa la cosiddetta “pasta” sta attuando un comportamento che lo riporta all’infanzia. Questo collegamento dovrebbe farvi capire come si senta al sicuro con voi: a tal punto che si permette di tornare cucciolo e di rimanere senza difese. Anche quando si struscia, sulle gambe, e su altre parti del corpo: è un istinto, sta marcando il territorio. Il Gatto così palesa il fatto che gli “apparteniate” e che comunque vi riconosce come parte della sua vita. Altro fattore evidente sono i miagolii: di per sé il gatto miagola molto poco, quando lo fa con voi è perché vuole sicuramente comunicare.
E poi le ovvie e più note “fusa”, passate per antonomasia ad indicare la voglia di coccole.