Olio, come capire se è andato a male? Puoi usare i cinque sensi per accorgerti se qualcosa, nel processo di conservazione, non è andato bene
Ci sono alcuni alimenti che, nonostante noi spesso non ci poniamo il problema, scadono. Oggi parleremo di uno di questi, forse l’esempio più eclatante, e come capire se è ben conservato o meno.
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Pochi lo sanno ma l’olio…scade. Esattamente come molti altri prodotti di cui non si sa precisamente come e quando sia meglio non consumarli. Inoltre, visto il grande uso che se ne fa in cucina, meglio sempre non consumare l’olio scaduto. Le conseguenze, di ingerire un prodotto ormai non più digeribile, potrebbero essere spiacevoli, se non gravi. Si va da quel che semplicemente e comunemente chiamiamo “mal di pancia” alla più seria intossicazione alimentare. Insomma, meglio non scherzare con il fuoco.
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Passiamo a noi: quando scade l’olio? L’olio, dal momento dell’imbottigliamento, rimane con le proprie caratteristiche organolettiche inalterate per circa diciotto mesi. Ovviamente, è un lasso di tempo assai variabile. Motivo per cui dovremmo sempre verificarne l’integrità prima di consumarlo, per evitare danni. E come si fa, facile si usano i sensi!
Per quanto riguarda l’udito, a questo punto, se avete appurato tutte le condizioni di cui prima, lo userete solo per sentire la bottiglia che getterete via. L’olio infatti, ribadiamolo, quando scaduto non può più essere consumato, in alcun modo. Potreste usarlo, se volete per le faccende domestiche ma non per il resto, dove invece l’uso può risultare anche pericoloso.