Draghi ed i razionamenti, cosa vuole dire il Premier: niente allarmismi

In che modo vanno interpretate le parole di Mario Draghi sui razionamenti dei beni dei quali ha parlato. Qual è la situazione attuale svelata dal primo ministro.

Il premier Draghi in conferenza stampa
Il premier Draghi in conferenza stampa (Foto ANSA)

Mario Draghi ha parlato della situazione internazionale molto complicata che il mondo ed in particolare l’Europa stanno vivendo al momento. L’aggressione perpetrata dalla Russia nei confronti dell’Ucraina ha fatto si che ci fosse tutta una serie di conseguenze negative, sia sul piano sociale che su quello politico ed economico.

Per colpa della violazione alla sovranità di Kiev da parte di Mosca, molte esportazioni sono estremamente diminuite. È il caso di grano (dalla Russia, n.d.r.) e di mais ed olio di semi di girasole dalla stessa Ucraina. Cosa che comporta una effettiva scarsità di beni in certe situazioni.

In realtà, per adesso non si riscontrano problemi e le immagini di scaffali vuoti o semivuoti che circolano in questi giorni sui social sono da attribuire ad una immotivata psicosi nel restare senza beni di prima necessità.

Draghi, cosa vuole dire quando parla di razionamenti

Difatti hanno avuto luogo degli assalti ai supermercati che hanno portato alla corsa pazza all’acquisto senza senso in accumulo di specifici alimenti sugli scaffali. Ad ogni modo qualsiasi allarmismo è immotivato, come tutti i principali soggetti della grande distribuzione e Draghi in persona hanno affermato.

Il Premier ha affermato che l’Unione Europea sta lavorando duramente per la pace. “Pace che però Putin non vuole”. Parole che fanno presagire a delle ulteriori difficoltà per i prossimi mesi. In una conferenza stampa, il nostro primo ministro ha anche fatto riferimento alla eventualità di procedere con dei razionamenti.

Questa dichiarazione fa riferimento a diverse situazioni. Ad esempio alle esportazioni di gas, con l’Italia che fa confluire dall’estero quasi tutto il totale delle proprie disponibilità. Ed un terzo di queste giunge proprio dalla Russia, con la quale i rapporti adesso non sono buoni.

Le sanzioni alla Russia hanno effetto anche su di noi

Impianto di produzione del gas
Impianto di produzione del gas (Foto ANSA)

Mosca è stata isolata sul piano politico ed economico e le sanzioni messe in atto contro Putin dovrebbero gravare entro breve sul pil russo. Per tutta risposta, da Est potrebbero interrompersi le forniture del gas, cosa inevitabile se la Russia dovesse proseguire con la propria assurda condotta.

Ma ciò comporterà delle ulteriori difficoltà anche per chi si scaldava con il suo gas, tra cui l’Italia. Da qui il riferimento ai razionamenti, in attesa che il Governo trovi delle alternative aumentando l’ottenimento di forniture da altri Paesi, l’Algeria su tutti.

Questa è una situazione solamente teorica ad oggi, e che vedrebbe l’introduzione di un tetto massimo per le famiglie italiane da rispettare con cadenza quotidiana.

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Razionamenti, perché non bisogna avere paura

Città illuminata di notte
Città illuminata di notte (Pixabay)

E lo stesso potrebbe avvenire con l’elettricità. In tal senso, la riduzione dell’orario di messa in funzione degli impianti di illuminazione pubblica rappresenterebbe un modo per risparmiare sui consumi. Tornando ai beni alimentari di prima necessità, per evitare complicazioni sono presenti in più punti vendita delle limitazioni, anche se la situazione ad oggi non lo richiede.

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Si tratta solo di una misura per fare si che alcuni accumulino più generi del dovuto, lasciando altri senza. Mario Draghi, e prima di lui il Ministero delle Politiche Agricole, hanno assicurato che non c’è crisi di rifornimenti ad oggi.

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Nemmeno dopo le proteste contro il caro benzina da parte degli autotrasportatori. E le dichiarazioni del Premier sui razionamenti dei beni non sono da recepire con tono allarmistico ma solo come ultima eventualità.

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