Quanto sale nella pasta: la proporzione che scioglie il dilemma e ci libera finalmente dell’incertezza che ci prende quando dobbiamo salare la pasta
Se dovessimo dover indicare un piatto iconico della tradizione italiana, ci verrebbe il dubbio se, a titolo rapprentativo, sarebbe meglio indicare la pizza…o la pasta. Quel che c’è da dire è che sicuramente le due pietanze sono campionesse indiscusse sulle nostre tavole e spadroneggiano senza rivali. Tanto famose sono, non solo in Italia ma nel mondo, che ovunque si scatena il fai da te. Il periodo del lock down è stato indicativo, vista la quantità di pizze che si è sfornata.
Oggi però parliamo dell’altra dell’altra delle due super star, la pasta. E che ci vuole a fare un piatto di pasta! Il bello è proprio questo: di fatto non ci vuole nulla ma, soprattutto chi di voi sarà un tantino più impacciato ai fornelli, si troverà a fare i conti con diversi problemi, tra cui l’annosa questione su quanto salare l’acqua di cottura.
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Quanto sale nella pasta, questione di equazione
I più esperti magari avranno un piglio diverso: non è escluso che, a forza di errori, si riesca sicuramente a prendere meglio le misure. Per tutti coloro che invece hanno più difficoltà e dubbi, siamo qui per risolvere la faccenda una volta per tutte.
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Vi basta applicare una piccola proporzione, facile da ricordare 1-10-100. Un litro d’acqua, quella che metterete a bollire, 100 grammi di pasta, 10 grammi di sale. A seconda della pasta che preparerete, così cambierà il sale. Vi basta impostare una proporzione con questi numeri ed il gioco è fatto.
Per capire quanti siano dieci grammi di sale, considerate che un cucchiaio ne arriva a contenere anche tra i trenta e i quaranta. Finchè non avrete preso l’occhio, vi conviene procedere con la bilancia. Tenente anche in conto il condimento che userete per la pasta: è un condimento salato? in tal caso, diminuite il sale che mettete nella cottura, se volete evitare un piatto salatissimo.
Ricordate inoltre, se avete dubbi, che è sempre meglio salare di meno, per poi aggiungere dopo la cottura, che invece il contrario: esistono dei metodi per ovviare anche a questo secondo problema, ma sono ovviamente meno pratici.
