Pur avendo pagato l’assicurazione auto e moto, molti mezzi rimasero fermi nella primavera di due anni fa. A guadagnarci furono solo le varie compagnie.
Assicurazione auto, è in fase di dibattimento alla Camera una proposta per la quale i conducenti – anche di mezzi a due ruote – potrebbero essere risarciti per quanto avvenuto due anni fa. Il riferimento è a quando scattò il lockdown, nel marzo del 2020, che costrinse tutto il Paese a chiudersi in casa per due mesi.
Questo fece si che per quasi sessanta giorni milioni e milioni di persone non poterono utilizzare i propri veicoli. Il tutto nonostante magari proprio in quel periodo alcuni pagarono per l’assicurazione auto e moto, pur tenendo il proprio mezzo fermo.
Adesso potrebbe giungere una qualche forma di indennizzo, visto e considerato che quella situazione portò degli enormi introiti – più alti rispetto ad una situazione di normalità – nelle casse delle compagnie assicurative. Infatti le stesse videro azzerarsi le uscite per rimborsare gli incidenti, che, con i veicoli fermi, non ci furono. L’assicurazione auto e moto fruttò loro in media 3 miliardi di euro.
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Assicurazione auto e moto, le ipotesi al vaglio
Lo ha fatto sapere l’Ivass, l’Istituto di Vigilanza sulle compagnie Assicurative, anche se l’Ania – Associazione Nazionale Imprese assicurative – parla invece di 2,1 mld di euro. Si tratta comunque di una cifra elevata che potrebbe ora essere impiegata per rimborsare i cittadini, come fatto sapere dal Ministero dell’Economia.
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La cosa dovrebbe coinvolgere pure il Ministero dello Sviluppo Economico. L’ipotesi è di fare ritornare in una forma ancora non definita circa 60 euro in media ad ogni cittadino. Non tanto, specialmente in relazione al fatto che una assicurazione costa come minimo qualcosa come 200 o 250 euro a salire, fino ad arrivare anche alle quattro cifre.
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Se non saranno rimborsi diretti, questi indennizzi potrebbero essere corrisposti magari come azzeramenti delle franchigie o sotto forma di estensione delle polizze.
Il fatto è che già alcune assicurazioni hanno però provveduto a fare ritornare circa 811 milioni di euro, come fatto sapere dall’Ania. Non con rimborsi diretti ma in altri modi. Se ne dovrebbe sapere di più nelle prossime settimane.