Come prendersi cura della Chamaedorea? Dalla coltivazione all’annaffiatura, tutti i metodi per garantire lunga vita alla palma della fortuna
La Chamaedorea o palma della fortuna appartiene alla famiglia delle Arecacee ed è originaria dell’America centro-meridionale. Essa è una pianta rustica, caratterizzata da fusti sottili, leggermente arcuati di color verde chiaro, dai quali poi si estendono fronde e foglie simili a quelle delle palme.
La Chamaedorea può raggiungere i 10 metri di altezza. La sua crescita è lenta ed è molto longeva. Le palme della fortuna sono ottime piante da appartamento, in quanto sono estremamente resistenti e molto facili da curare.
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Esistono varie tipologie e varietà di tale pianta, in questa pagina ne elencheremo alcune.
Per essere certi di porre le giuste attenzioni alla nostra pianta e di comprenderne le necessità, bisogna sempre tenere sotto controllo le condizioni del terriccio e ricordare l’importanza di un’esposizione corretta.
La Chamaedorea ben resiste ad ogni tipo di condizione termica, anche se la sua temperatura ideale si aggira intorno ai 18°. Predilige situazioni di luce moderata, ovvero senza l’esposizione diretta ai raggi solari, che potrebbero danneggiarne la crescita. Inoltre è consigliabile esporla a spostamenti d’aria si, ma non a raffiche e correnti violente. Favorisce temperature miti ma resiste fino ai -4°.
La palma della fortuna predilige il terreno umido, sciolto, ricco di sostanze organica e ben drenato. Il substrato ottimale è composto da terriccio universale mescolato con una parte di argilla espansa. Man mano che le radici della pianta si espandono è necessario effettuare il rinvaso, per garantirle una crescita ottimale e non minarne la sopravvivenza.
Generalmente la palma della fortuna non necessita di frequenti annaffiature. È più facile infatti che essa resista ad una carenza di acqua piuttosto che ad un eccesso della stessa. Rimane il fatto che il terreno dovrebbe avere sempre un tasso minimo di umidità. È opportuno, infatti controllare saltuariamente il terriccio con le dita. In estate per questo motivo, l’annaffiatura deve avvenire 2-3 volte a settimana, nebulizzando sulle foglie acqua a temperatura ambiente possibilmente non calcarea.
La Chamaedorea ha bisogno di un terreno fertile che sia ricco di sostanze nutritive, fondamentali per lo sviluppo della stessa. In particolare è indicato l’utilizzo di fertilizzanti o concimi liquidi che integrino il terriccio principalmente di azoto, fosforo, potassio e ferro.
Un’annaffiatura eccessiva della palma della fortuna può favorire l’insorgenza di marciumi radicali. Queste piante inoltre sono estremamente soggette alla cocciniglia cotonosa, parassita tanto infestante e “caparbio” da rappresentare quasi una emergenza tra le piante. Essa è di colore bianco ed ha dimensioni molto ridotte, pari a pochi millimetri e si dispone indistintamente sui rami e sulle foglie delle piante.
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Un’altra minaccia per la palma della fortuna sono i cosiddetti ragnetti rossi. Considerando che lo stato di salute di una pianta è identificabile, soprattutto tramite l’osservazione delle sue foglie, nel caso di infezione da ragnetto rosso, queste ultime si impallidiscono improvvisamente sul margine superiore e assumono una colorazione simile a quella del bronzo. Questo stadio porta al loro disseccamento e alla conseguente caduta precoce. Per eliminare i ragnetti rossi è consigliabile aumentare l’umidità del terriccio mentre per le cocciniglie è possibile intervenire pulendo direttamente le foglie. (Elisabetta Prunas)