Pillole allo iodio anti radiazioni: a che cosa servono e il piano in caso di emergenza

In questi giorni si sta parlando moltissimo di pillole allo iodio anti radiazioni nucleari, ma che cosa sono e a che cosa servono esattamente? Scopriamolo.

pillole allo iodio
Pillola di iodio (Adobe Stock)

La guerra tra Russia ed Ucraina sta interessando tutto il mondo. I capi di Stato stanno mandando messaggi e decidendo cosa fare, mentre le persone non riescono a nascondere la propria preoccupazione. Dopo due anni di pandemia mondiale in cui si stava vendendo un po’ di luce in fondo al tunnel, questo conflitto ha avuto un grande impatto sul morale e sulla vita di tutti.

Le cose sono peggiorate quando si è fatta sempre più insistente una minaccia nucleare. Non solo la minaccia da parte della Russia di usare armi nucleari, ma anche gli scontri già avvenuti a Chernobyl e Zaporizhzhia hanno creato il panico portando le persone ad avere molta paura delle radiazioni. Per questo in molti Paesi è iniziata la corsa in farmacia per acquistare le pillole allo iodio.

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In questi giorni sui social se ne sta parlando molto e c’è la convinzione generale che fare scorta di queste pillole possa prevenire e proteggere da eventuali disturbi provocati dalle radiazioni nucleari. Ma, come sempre, c’è molta disinformazione e bisogna stare molto attenti. È davvero utile fare scorta di queste pillole? Vediamo i dettagli spiegati dagli esperti.

Pillole allo iodio anti radiazioni: cosa sono e a che cosa servono?

benedici per la tiroide
Tiroide (AdobeStock)

Innanzitutto, c’è da precisare che con l’espressione “pillole di iodio” si intende le compresse di ioduro di potassio (KI). Queste compresse sono formate da un sale di iodio stabile che può limitare l’assorbimento di iodio radioattivo da parte della tiroide. Quest’ultima è una ghiandola endocrina alla base del collo responsabile della produzione di sostanze iodate per molti meccanismi dell’organismo. Questi coinvolgono il metabolismo, quindi l’assorbimento di carboidrati, proteine, tra le altre cose.

In caso di radiazioni nucleari la tiroide assorbirebbe una quantità molto elevata di iodio radioattivo. Questa ghiandola non riuscirebbe a distinguere iodio radioattivo da iodio stabile, quindi ne assorbirebbe troppo provocando un tumore della tiroide. Lo scopo delle pillole di cui tanto si parla, quindi, è riempire preventivamente di iodio stabile la tiroide, in modo che non abbia alcun bisogno di assorbire altro iodio. Ecco perchè, sapute queste prime informazioni sull’argomento, moltissime persone sono corse nella farmacia del proprio paese per fare scorta delle pillole.

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Quello che forse non è a conoscenza di tutti è che, però, queste pillole in Italia non si trovano nelle farmacie. Quindi, è inutile affrettarsi e presentarsi nelle farmacia della propria città o del proprio paese. Il motivo è presto detto: si tratta di farmaci da assumere in caso di emergenza. Al momento questa emergenza non c’è e, se ci sarà, saranno le autorità competenti a spiegare tutto alla popolazione e, cosa fondamentale, a distribuire l’occorrente per la prevenzione e per contrastare le radiazioni nucleari.

Il piano in caso di emergenza: pillole allo iodio per contrastare le radiazioni

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Pillole (Pixabay)

Ribadendo il fatto che non c’è, al momento, un pericolo da radiazioni e non ci sono questi farmaci disponibili nelle farmacie, vediamo, però, che cosa si dovrebbe fare in caso di emergenza. Nel caso in cui ci fosse un’esplosione nucleare nelle vicinanze, nel caso in cui ci fosse esposizione alle radiazioni nucleari allora si attiverebbe il piano di emergenza nazionale. Questo prevede una serie di misure come stare in casa, non respirare aria tossica, evitare alimenti possibilmente contaminati, portare le mascherine.

Ecco quando entrerebbero in gioco le famose pillole allo iodio:

  • Solo in caso di esplosioni nucleari molto vicine (in un raggio di 100 chilometri);
  • Si assumono prima o subito dopo l’arrivo della nube tossica;
  • Si devono assumere per un tempo limitato, ovvero solo fino a quando rimarrà la nube tossica (in genere qualche giorno).

Inoltre, ci sono una serie di fattori che incidono sull’aumento della protezione e questi sono:

  • Dose di iodio radioattivo: dipende molto dalla quantità a cui la persona viene esposta;
  • Assorbimento: la tiroide ha tempi diversi di assorbimento dello iodio, dipende da come viene assimilato nel sangue;
  • Tempo dopo la contaminazione: la persona deve assumere le pillole in tempo per dare modo alla tiroide di riempirsi di iodio stabile e non assorbire lo iodio radioattivo.

Fattori di rischio

nausea
Donna con nausea (Pexels)

È chiaro che questo farmaco ha dei rischi. Gli effetti collaterali possono essere i seguenti:

  • Reazioni allergiche
  • Nausea
  • Vomito
  • Diarrea
  • Disturbi gastrici
  • Ipertiroidismo
  • Ipotiroidismo

Gli aspetti importanti da sapere

Le pillole allo iodio devono essere assunte soltanto in caso di emergenza di esposizione alle radiazioni nucleari. Devono essere assunte per un breve periodo, pochi giorni, e solamente dopo le indicazioni delle autorità competenti. In Italia queste compresse di ioduro di potassio non sono disponibili nelle farmacie perchè verranno distribuite soltanto dalla Protezione Civile in caso di emergenza.

Alla luce di queste informazioni capite bene che la corsa alla scorta di questi farmaci è del tutto inutile. È necessario seguire le indicazioni degli esperti e delle autorità. In ogni caso, ecco qualche informazione in più:

  • Non cercare di assumere integratori allo iodio per sostituire queste pillole: serve la prescrizione medica e possono rivelarsi dannosi;
  • Non provare ad assumere alimenti ricchi di iodio per provare a “farne scorta” per la tiroide: in ogni caso le quantità assunte attraverso gli alimenti non sarebbero sufficienti;
  • Le pillole allo iodio agiscono soltanto sullo iodio radioattivo, non su altri elementi radioattivi diversi: se nell’aria non è presente lo iodio radioattivo è praticamente inutile assumerle, sarebbero anche dannose per l’organismo;
  • Le pillole non possono impedire allo iodio radioattivo di entrare nell’organismo e offrono protezione soltanto alla tiroide, non ad altre parti del corpo.

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Infine, un ultimo avvertimento: quando leggete qualcosa su questo argomento, molto delicato e molto importante, assicuratevi che la fonte sia sicura, che siano informazioni dettagliate e provenienti da autorità sanitarie.

 

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