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Rivoluzione green, la nuova pellicola alimentare che sostituirà la plastica

Pubblicato da
Andrea Cerasi

Gli inventori affermano che la nuova pellicola alimentare sostituirà quella di plastica, si tratta di una pellicola biodegradabile fatta col pepe.

Packaging alimenti ecologico contenente frutta (Unsplash)

Gli inventori affermano che la nuova pellicola alimentare sostituirà quella di plastica, si tratta di una pellicola biodegradabile fatta col pepe. Si tratta di un’invenzione brasiliana, sviluppata all’università di San Paolo e dal team del Composites and Hybrid Nonocompoties Group. L’invenzione di questa pellicola green è stata riportata sulla testata scientifica Polymers, ed è già considerata il futuro della quotidianità.

Niente più imballaggi in plastica, niente più derivati del petrolio, ma materiali ecologici e biodegradabili. Questa volta, il Brasile è avanti nel campo della ricerca, e pensare che si tratta di uno dei Paesi più inquinanti al mondo, tanto che produce milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno. Ma come è stato possibile ricavare questa nuova pellicola? Perché è così rivoluzionaria?

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Surrogato della plastica, la nuova pellicola alimentare è a base di pepe

Frutta in un sacchetto di plastica (Unsplash)

Parliamo di un food packaging rivoluzionario, mai visto prima d’ora. Si tratta di bioplastica, o come viene definita, di plastica green, e comprende gelatina animale per formare la pellicola protettiva. In più, c’è l’additivo Cloisite Na+ che ne migliora le proprietà fisiche, il tutto arricchito dall’essenza del pepe e dei suoi oli. In questo modo, la pellicola, non solo sembra essere più resistente della plastica, ma sicuramente è anche più profumata.

L’essenza del pepe nero prolunga la conservazione degli alimenti grazie alle sue proprietà antiossidanti e antimicrobiche. Non è la prima incursione ecologica del team brasiliano, prima di questa pellicola, erano stati messi sul mercato altri prodotti biodegradabili e derivati da cibi. Ad esempio, erano state vendute medicazioni a base di cellulosa batterica e imballaggi prodotti dal cavolo nero.

C’è da superare soltanto il problema della gelatina animale, derivata dalla denaturazione termica del collagene, isolando pelle e ossa. Ma il gruppo di ricercatori assicura che si sta lavorando per utilizzare maggiormente gelatina vegetale, il polisaccaride agar-agar, quindi non di derivazione animale. Grazie a questo metodo sarà possibile portare sul commercio nuovi prodotti di packaging etico ed ecologico.

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Speriamo che questa invenzione green possa al più presto diffondersi in tutto il mondo, sostituendo la plastica. L’agar-agar è futuro, e non a caso anche altre università, alcune anche Italiane, stanno sperimentando nuovi prodotti con questo materiale. La nuova frontiera dell’imballaggio alimentare potrebbe passare proprio da queste prima intuizioni. Non resta che attendere ulteriori sviluppi scientifici.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.