Parkinson femminile, come si manifesta? Una ricerca italiana: fra donne e uomini cambiano numeri, sintomi e risposte alle cure
La malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa cronica progressiva, caratterizzata dalla morte delle cellule nervose. Tale condizione conduce a problemi di mobilità del corpo, quindi alla comparsa di sintomi motori che si manifestano sotto forma di bradicinesia (movimenti lenti), rigor (rigidità muscolare) e tremori.
Essa è una delle malattie neurodegenerative più diffuse, infatti nel mondo ci sono più di dieci milioni di parkinsoniani, di cui la maggior parte ha sviluppato i sintomi dopo i 60 anni. È un fatto, che tale malattia colpisca maggiormente gli uomini, rispetto alle donne. È un fatto anche però, che ci sia molta meno informazione riguardo il Parkinson femminile. In questa pagina ne riveliamo le caratteristiche.
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Parkinson femminile, come si manifesta e quali sono i sintomi
Gli uomini si ammalano di Parkinson il doppio delle donne. Queste ultime però subiscono una più rapida progressione di questo disturbo e soprattutto hanno una minore possibilità di sopravvivenza. “Gli studi più recenti suggeriscono un’influenza del genere, sui fattori di rischio e anche sui meccanismi molecolari coinvolti nella patogenesi del Parkinson” è quanto affermato da Fabio Blandini, direttore scientifico dell’IRCCS Fondazione Mondino di Pavia.
Innanzitutto, nelle donne i sintomi del Parkinson, possono essere di tipo motorio e compaiono in età più avanzata rispetto agli uomini. Esse poi sono particolarmente soggette a cadute frequenti, alla comparsa dei cosiddetti tremori, una maggiore sensibilità al dolore e instabilità posturale più frequente.
Hanno infatti un più alto rischio di sviluppare la camptocormia, ovvero una particolare flessione del corpo in avanti, oppure la cosiddetta torre di Pisa, che consiste nello spostamento laterale reversibile del busto. Altre complicazioni di tipo posturale sono: l’antecollis, eccessiva flessione in avanti del collo e la scoliosi, curvatura laterale della spina dorsale.
Tra gli studi condotti dall’équipe di Pavia ce n’è uno che riguarda i sintomi non motori di 950 malati di Parkinson. Da tale ricerca è emerso che, le donne, manifestano più comunemente ed in forma più grave, fenomeni di stanchezza, sindrome delle gambe senza riposo, stitichezza, dolore, perdita del senso del gusto o dell’olfatto, cambiamento di peso, sudorazione eccessiva e sintomi apparentemente meno riconducibili al Parkinson, come depressione e apatia.
Parkinson femminile, perché è meno frequente di quello maschile?
Il motivo per il quale, le donne sono maggiormente protette dall’insorgenza di tale malattia è da ricondursi agli estrogeni. Gli ormoni femminili, infatti , tra le tante cose, hanno una funzione protettiva e prevengono la distruzione dei neuroni che producono dopamina.
Questi ultimi, sono il principale bersaglio delle neurotossine che causano la malattia e giocano un ruolo centrale nel controllo dei movimenti del corpo. La dottoressa Silvia Cerri, coordinatrice del Laboratorio di Neurobiologia Cellulare e Molecolare della Fondazione Mondino IRCCS e autore della ricerca di Pavia, commenta: «La neuroinfiammazione a carico del sistema nervoso centrale riveste un ruolo importante nella genesi del Parkinson. E poiché gli estrogeni hanno proprietà antinfiammatorie è possibile che possano proteggere ed essere alla base di parte delle differenze tra i sessi nella malattia di Parkinson».
La dottoressa ha poi proseguito :«quello che è molto importante e che già da ora si può affermare è che la terapia va personalizzata. Intanto, a seconda del genere. Perché il Parkinson nelle donne risulta spesso trascurato, i loro specifici bisogni restano inascoltati. Forse anche perché i primi sintomi possono essere sfumati. O, piuttosto, perché nella cura c’è un riflesso delle divisioni sociali tra maschile e femminile. Questo è un punto davvero cruciale nella lotta al Parkinson».
Parkinson maschile, maggior declino cognitivo rispetto alle donne
Per quanto riguarda gli uomini l’insorgenza della malattia del Parkinson, sicuramente si può manifestare attraverso i cedimenti di tipo motorio e posturale, riportati in precedenza. Ma la cosa che si è maggiormente constatata, è che essi sono più soggetti rispetto alle donne di incappare in un’involuzione e deterioramento di tipo cognitivo e di ragionamento. Nelle donne infatti, sono più frequenti ansia e depressione.
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In ultimo luogo, gli uomini hanno una minor reattività alle cure, atte alla gestione di questa malattia, rispetto alle donne. Questo dipende da caratteristiche fisiologiche e anatomiche. Infatti, queste ultime hanno un minore peso corporeo, una maggiore massa grassa e in generale hanno più difficoltà nell’assorbimento gastrico dei farmaci. (Elisabetta Prunas)