Il ricorso agli impianti fotovoltaici conosce una ulteriore accelerazione dopo la crisi tra Ucraina e Russia. C’è una grossa novità a riguardo.
Impianti fotovoltaici, gli incentivi concepiti dallo Stato sono l’ideale per convincervi ad installare un moderno apparato ad energia solare. Infatti è possibile sfruttare dei sussidi che risulteranno davvero molto vantaggiosi. Inoltre, con il prezzo di luce e gas aumentati a dismisura, ci sarà un guadagno importante già nel medio periodo.
Inoltre in alcuni casi l’installazione di impianti fotovoltaici non necessita di alcun permesso. Tra le situazioni incluse figurano la presenza di edifici, strutture e manufatti fuori terra. In particolar modo da quando era scoppiata l’emergenza pandemica, il precedente Governo Conte aveva posto l’accento su quanto fosse importante puntare in maniera decisa su delle politiche di ecosostenibilità.
E la presenza di impianti fotovoltaici in maniera sempre più crescente va proprio in questa direzione. Le energie rinnovabili sono decisamente meno inquinanti e più ecofriendly. Inoltre comportano un rientro dei costi. Come detto, il costo delle utente è aumentato in maniera esponenziale. La luce è salita del 55% rispetto al 2021 ed il gas del 41,8%, secondo i dati ufficiali.
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Impianti fotovoltaici, la nuova politica che favorisce la loro installazione
Tra le contromisure concepite contro questo stato di emergenza, da attuare il prima possibile, figura proprio la semplificazione del procedimento per potere ottenere ed installare degli impianti fotovoltaici. Questa procedura diventa ora un lavoro di manutenzione ordinaria, cosa che permette di scavalcare tutti i permessi fino ad oggi necessari.
Il tutto riguarderà impianti con potenza riscontrata compresa fra 55 e 200 kW. Ovviamente delle eccezioni ci sono sempre e riguardano aree di particolare vincolo storico, artistico, paesaggistico e culturale in generale. Poi ci sono ulteriori incentivi per l’installazione in zone agricole, ma fino ad un massimo del 10% della superficie totale.
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Con la situazione di emergenza legata alla guerra che la Russia ha mosso all’Ucraina, e con la inevitabile politica di ostracismo che l’Unione Europea – Italia compresa – ha cominciato nei confronti di Vladimir Putin per avere attentato alla democrazia, c’è da aspettarsi una ritorsione di Mosca con la chiusura dei propri gasdotti.
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Questa emergenza porta quindi l’Italia a velocizzare la procedura di transizione ecologica oltre che a cercare ulteriori soluzioni per ottenere gas da altri Paesi. In particolare da Algeria, Libia ed Azerbaijan.