Situazione guerra Russia, l’ostilità che contrappone quest’ultima all’UE si ripercuote sull’Italia. Infatti sono a forte rischio le relazioni e le importazioni.
La Russia fa la guerra non solo all’Ucraina ma a tutta l’Unione Europea. La UE si è schierata in toto contro Vladimir Putin e la sua politica ostile, e non potrebbe essere altrimenti. Il presidente russo ha lasciato paventare anche il fatto di non avere alcuna remora nello sfoderare il proprio arsenale nucleare.
Sperando che il dittatore – perché tale è chi attenta alla sovranità di altri Stati e censura la voce dei media dissidenti, come avviene da tempo in Russia – non si spinga a tanto, va detto che comunque lo stesso Putin sta attuando una forte politica di ostilità nei confronti del resto dell’Europa.
La UE ha iniziato ad intraprendere delle dure sanzioni nei confronti della Russia. La quale d’altro canto è sul punto di replicare con una mossa altrettanto grave. Ovvero la chiusura dei gasdotti che partono da Mosca e che arrivano per l’appunto fino in Europa, Italia compresa.
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Guerra Russia, Mosca chiude i gasdotti: conseguenze tremende
Questa mossa sarebbe molto dannosa per il nostro Paese, dal momento che più del 40% del gas che ci riscalda in inverno arriva proprio dalla Russia. Ma con la guerra in atto, che ha messo l’Italia a totale sostegno della aggredita Ucraina, ora c’è il rischio di una ritorsione da parte di Putin.
E la cosa potrebbe avere delle conseguenze estremamente gravi per quanto riguarda il caro energia. Già i prezzi delle bollette sono saliti alle stelle come mai capitato prima. Ma la attuale congiunzione politica estremamente sfavorevole non farà altro che peggiorare le cose.
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Secondo la Confcommercio di Torino, l’interruzione della erogazione del gas dalla Russia per colpa della guerra unilaterale all’Ucraina porterà ad un calo dei ricavi molto prossimo al 15% in media rispetto allo scorso anno. Con alcuni settori che toccheranno ben il 30% in meno. Situazione che però riguarda l’Italia intera.
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La scarsità di gas causerebbe un aumento dei prezzi di addirittura il 300%, in attesa che il Governo adotti nuove politiche per stabilizzare le cose. Calmierare i prezzi e trovare delle energie contribuirebbero ad arginare l’emergenza, ma ci vorrà del tempo e la sensazione è che tutto questo possa avvenire non prima del 2023.