C’è un orario giusto per andare a dormire, almeno se volete pensare alla salute del cuore. Vediamo che cosa dice lo studio inglese.
Forse vi sarete accorti che non tutte le ore sono giuste per andare a dormire. Andare a letto presto alla sera oppure troppo tardi fa male alla salute. Basti pensare ai problemi di reflusso o digestione se si va a letto troppo vicino all’orario della cena, basti pensare alla fatica che si fa al mattino per alzarsi e al malessere durante tutta la giornata se si dorme poco.
Ebbene, dalla Gran Bretagna arriva uno studio che mette in evidenza gli orari giusti ed indicati per andare a dormire per la salute del cuore. La scienza ha dimostrato che c’è un momento adatto in cui il cuore non risente di nulle e anzi, può trarre dei benefici. Al contrario, altri orari potrebbero danneggiarlo.
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Lo studio in questione è stato pubblicato sulla rivista scientifica European Heart Journal – Digital Health ed è stato condotto da ricercatori inglesi che hanno analizzato i dati della UK BioBank. Ma vediamo nel dettaglio che cosa è emerso.
I ricercatori hanno preso in esame i dati di 90.000 persone, dati provenienti dal grandissimo archivio UK BioBank. L’età delle persone prese in considerazione andava dai 43 ai 78 anni, per una media di circa 60 anni. I partecipanti all’indagine hanno dovuto portare solamente uno smartwatch per monitorare il cuore durante il sonno e compilare dei questionari.
Tutte queste persone sono state seguite per ben 6 anni. Alla fine della ricerca il 3,6% di loro ha sviluppato malattie del cuore e nella maggior parte dei casi erano persone abituate ad andare a letto sempre dopo la mezzanotte. David Plans, autore dello studio, ha dichiarato che dopo la mezzanotte c’è un rischio più alto di malattie cardiovascolari (pari al 25%). Invece, negli altri orari il rischio si è suddiviso in questo modo:
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Dunque, sembra che l’orario ideale per abbassare del tutto questo rischio va dalle 22 alle 23. Se si va a dormire prima oppure dopo il rischio si alza. Naturalmente ci sono dei limiti in questo studio, come una percentuale maggiore di donne rispetto agli uomini. Inoltre, bisogna considerare molti aspetti e molti altri fattori di rischio delle persone. Per questo gli studi andranno avanti, ma agli esperti è parso comunque una ricerca molto interessante.