È possibile incappare in dei controlli ed in accertamenti fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate, anche nel caso in cui abbiamo delle buone intenzioni. Come fare per evitarle o per fare comunque tutto a norma di legge.
Gli accertamenti fiscali possono accadere in qualsiasi momento, con l’Agenzia delle Entrate che si riserva di effettuare dei controlli sui conti correnti dei cittadini nel caso in cui ritenga che possa esserci qualcosa che non va. Il Fisco ha deciso di inasprire la lotta all’evasione fiscale e questo rientra proprio in tale ambito.
Gli illeciti finanziari possono avvenire in diversi modi. Anche tramite strumenti leciti, come nel caso recente del Superbonus 110% legato agli interventi di edilizia e che è un sussidio fornito dallo Stato. In questo caso, alcuni hanno approfittato della cosa sfruttando la cessione del credito sulla base di lavori non effettuati e di relative false fatturazioni. Cosa che ha portato gli accertamenti fiscali ad aumentare.
Ma gli accertamenti fiscali possono avere luogo anche quando si tratta di prelievi di contanti. Con lo scattare del 2022 sarebbero dovute entrare in vigore alcune norme di limitazioni all’utilizzo del denaro liquido. Le operazioni finanziare con soldi fisici sarebbero dovute essere vietate per quegli importi superiori ai 999,99 euro.
Le opposizioni di destra però hanno chiesto a gran voce il rinvio di questo provvedimento in sede di commissioni Bilancio e Affari costituzionali alla Camera. E sono riuscite a sopravanzare la maggioranza di Governo in occasione delle discussioni sul Decreto Milleproroghe.
Per cui tale limite dovrebbe avvenire ora a partire dal 1° gennaio 2023. Questa situazione renderà più semplice, tra le sue conseguenze, le elargizioni di denaro che avvengono in privato e che solitamente avvengono tra genitori e nonni o zii con figli e nipoti.
Per esempio, i giovani potrebbero completare il loro percorso verso l’indipendenza comprando od affittando una casa per contro loro. Ma le rispettive famiglie il più delle volte non esitano a fornire ai ragazzi un concreto aiuto economico.
Una cosa che però potrebbe essere passabile di eventuali accertamenti fiscali dal momento che, di sovente, entrano in ballo delle cifre economiche considerevoli. Atte a finalizzare l’acquisizione di una abitazione oppure a sostenere il costo di una possibile ristrutturazione.
Nel caso di riscontrati illeciti possono scattare delle sanzioni pesantissime, che constano di multe fino anche a 50mila euro. Il Fisco ha deciso di essere implacabile con gli evasori, con chi elude il versamento delle tasse o procede con illeciti quali pagamenti in nero. Una cosa che con i contanti è lecito mettere in conto.
Però anche chi è onesto ma sbaglia nell’indicare qualcosa nei procedimenti finanziari che lo vede coinvolto potrebbe essere esposto a dei rischi. Una circostanza rara ma che però potrebbe accadere. Per esempio qualora la causale di un versamento non risulti essere soddisfacente. Le situazioni di interesse per l’Agenzia delle Entrate sono però rappresentate dalle comparazioni incrociate sul reddito.
In situazioni di incongruenza tra entrate ed uscite, con quest’ultime in proporzione maggiore rispetto alle prime, è chiaro che potrebbe esserci qualcosa che non torna. In tal senso il Fisco si serve anche dei social. I post di vacanze, di acquisti e di unboxing potranno essere usati contro i potenziali evasori.
Allo scopo di effettuare una donazione ad un figlio, tanto lecita quanto corposa, è bene rispettare alcuni paletti. Per esempio, come detto, essere molto precisi nell’indicare la causale. E non superare la cifra limite per i contanti attualmente vigente nel compiere i prelievi di soldi senza destare l’attenzione del Fisco. Ovvero 2mila euro.
Nel caso serva una somma maggiore, si può procedere con dei prelievi divisi fino al raggiungimento della stessa. Va detto che anche i prelievi corposi compiuti in un lasso di tempo ravvicinato potrebbero attirare l’attenzione degli ispettori fiscali. Ma con l’impiego di metodi tracciabili tutto quanto dovrebbe sgonfiarsi.
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In questo caso tornano utili i bonifici bancari o postali, che possono essere anche istantanei, oppure gli assegni. Ci sono anche le scritture private, che però hanno dei costi di legittimazione tali da superare addirittura i 200 euro, tra marche da bollo ed imposte varie.
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Il trucco utile è quello di evitare la scrittura privata, che andrebbe a costare anche 200 euro tra imposta di bollo e di registro. E che possiamo sostituire con una PEC o con una raccomandata con ricevuta di ritorno, all’interno delle quali spiegare chiaramente la natura della donazione, l’ammontare della cifra e la modalità della elargizione. Farà fede anche la data di invio e quella di ricezione.
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È necessaria anche una risposta da parte del beneficiario. E questa risulterà essere una prova incontestabile della assoluta buona fede della donazione in questione, in quanto risulterà perfettamente chiara e tracciabile.