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Rimborsi 730, così il fisco punisce gli evasori fiscali

Pubblicato da
Salvatore Lavino

I rimborsi 730 e gli evasori fiscali, due cose che viaggeranno su dei binari differenti se dovesse passare una proposta nell’ambito della riforma del Fisco.

Soldi in euro (Pixabay)

Rimborsi 730, c’è una possibilità in fase di studio da parte del Governo allo scopo di contrastare l’evasione fiscale e rientrare in qualche modo dei mancati introiti dovuti dal regolare pagamento delle tasse. L’Agenzia delle Entrate, più nello specifico, potrebbe decidere di adottare una certa prassi in situazioni controverse.

Nel caso di riscontro di utenti che hanno delle pendenze non onorate con il Fisco, quest’ultimo potrebbe negare l’erogazione di eventuali rimborsi 730. Con quindi il taglio del credito di imposta che normalmente viene associato alla dichiarazione dei redditi.

Il versamento degli stessi da parte dell’Agenzia delle Entrate comincia proprio a partire da marzo 2022 ed entro sei mesi dalla compilazione del modello 730. Si sta discutendo della cosa nell’ambito di quella che è la riforma fiscale che dovrebbe diventare operativa entro il medio periodo.

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Rimborsi 730, verranno meno per gli insolventi

Denaro (Pixabay)

Per quanto riguarda il 730, esso è un credito di imposta che spetta a tutti i contribuenti e più nello specifico a coloro che hanno versato più tasse del dovuto, in relazione ad uno specifico anno fiscale. Nella dichiarazione dei redditi è presente una apposita voce per richiedere questo che è a tutti gli effetti un rimborso.

Rimborso che viene erogato sul proprio conto tramite bonifico. Avere delle pendenze in corso con l’Agenzia delle Entrate potrebbe portare alla perdita di questo diritto. La soluzione più probabile, qualora questa soluzione dovesse in effetti diventare operativa, consisterebbe nel compiere un calcolo tra il debito riscontrato e la differenza degli eventuali rimborsi 730 presenti.

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Con un debito pendente di quattrocento euro ed un rimborso spettante di cinquecento, quest’ultimo calerebbe a cento. Se invece il debito risulterebbe maggiore del credito, ovviamente il contribuente insolvente sarebbe sempre tenuto a pagare quanto dovrebbe.

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Tra l’altro, a partire dal 2023, dovrebbe venire meno il pagamento in automatico del canone Rai all’interno della bolletta della corretta elettrica. La Commissione Europea ha giudicato illegittimo tale strumento. E questa cosa lascia prevedere che dovrebbero aumentare le perdite degli ingressi per l’Agenzia delle Entrate, con un corrispettivo aumento dei casi di evasione fiscale.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.