Bere alcol in gravidanza non è mai una buona idea. Non esiste la certezza che, anche piccole quantità di alcol, siano innocue per il feto
Il consumo di alcool in fase di gestazione è altamente sconsigliabile per la salute del nascituro. È da considerarsi che anche una minima quantità di alcool potrebbe provocare una serie di anomalie strutturali per il feto ( anomalie craniofacciali, rallentamento della crescita) e disturbi dello sviluppo neurologico ( con conseguenti disabilità comportamentali e neuro-cognitive). Tali disordini, dai più ai meno gravi, vengono classificati nell’ambito del FASD (Fetal Alcohol Spectrum Disorders).
Il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e la Società Italiana di Alcologia, sconsigliano vivamente l’assunzione di alcol in gravidanza. Infatti la sindrome feto-alcolica (FAS) è oggi la più grave disabilità che si manifesta nel feto, esposto all’alcol ingerito dalla madre. Il feto nella sua vita intrauterina, non ha la capacità di assimilare e metabolizzare l’alcol, non possedendo gli enzimi predisposti a questo compito. Conseguentemente l’alcol e i suoi composti non vengono sintetizzati dallo stesso, depositandosi ed accumulandosi nel suo sistema nervoso ed in altri organi.
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No all’alcol in gravidanza: lo studio che ne conferma i rischi
Anche in piccolissime dosi l’alcool può causare danni irreversibili al nascituro. Uno studio scientifico, italo-spagnolo sulla sindrome feto-alcolica, diretto dalla dottoressa Simona Pechini dell’ISS, ha riscontrato un’incidenza tra l’alcol assunto anche moderatamente dalle madri, ed il neonato . Lo studio è stato condotto su 168 donne gestanti ed ha rilevato che modeste quantità di alcol, consumate periodicamente durante tutta la gravidanza, sono rilevabili nelle prime feci (meconio) del neonato.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nell’Unione Europea l’82 per cento delle donne beve alcolici (numero fortemente in aumento). E, siccome quasi la metà delle gravidanze non sono programmate (il 42%), il rischio di consumo di alcol durante le prime fasi della gestazione è altissimo. L’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con il Centro per la promozione della salute e la ricerca sull’alcol dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha redatto un decalogo per incrementare la consapevolezza della dannosità del consumo di bevande alcoliche in gravidanza.
Decalogo contro l’assunzione di alcol in gravidanza
Feto (Pixabay)
- consumare bevande alcoliche in gravidanza aumenta il rischio di danni alla salute del bambino
- durante la gravidanza non esistono quantità di alcol che possano essere considerate sicure o prive di rischio per il feto
- il consumo di qualunque bevanda alcolica in gravidanza nuoce al feto senza differenze di tipo o gradazione
- l’alcol è una sostanza tossica in grado di passare la placenta e raggiungere il feto alle stesse concentrazioni di quelle della madre
- il feto non ha la capacità di metabolizzare l’alcol che quindi nuoce direttamente alle cellule cerebrali e ai tessuti degli organi in formazione Potrebbe interessarti anche >>> Gravidanza: preeclampsia o semplice mal di testa? Ecco come distinguerli
- l’alcol nuoce al feto soprattutto durante le prime settimane e nell’ultimo trimestre di gravidanza
- se si pianifica una gravidanza, è opportuno non bere alcolici. E si è già in gravidanza, è meglio interromperne l’assunzione sino alla nascita. I danni causati nel bambino dall’esposizione prenatale dall’alcol sono irreversibili e non curabili
- è opportuno non consumare bevande alcoliche anche durante l’allattamento
- si possono prevenire tutti i danni e i difetti al bambino causati dal consumo di alcol in gravidanza, evitando di consumare bevande alcoliche
- interrompere il consumo di alcol è un gesto di responsabilità e di amore verso il nascituro. (Elisabetta Prunas)