Il paradosso: quando l’ossessione della vita sana ci fa vivere male; siamo così presi dal pesare tutto che ci dimentichiamo dei piaceri della vita
Vivere sani, lo sappiamo e lo riconosciamo tutti, dovrebbe essere la massima tendenza della vita di ciascuno. Insomma, non dovrebbe esserci nulla di più importante di questo, è il fine ultimo a cui le nostra azioni dovrebbero tendere. Paradossalmente però anche questo vivere sani diventa un’ossessione, e quindi un motivo che invece ci fa di tutto, tranne vivere sani. Questo è evidentemente un paradosso e di quelli difficili da districare.
L’ossessione potrebbe in parte essere causata dall’ampiezza del concetto stesso: è così difficile trovare quell’equilibrio che ci consente di trascinare la nostra vita in una zona salubre che molte persone rischiano di finirci ossessionate; e quindi ecco che tutto verrà pesato al minimo, le calorie verranno appuratamente calcolate sin nella minima cosa, la vita sarà organizzata in funzione degli allenamenti.
Questo porta l’individuo a sviluppare una sofferenza psichica evidente su tutto il piano.
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Spesso la ricerca del “sano” diventa un vero e proprio disturbo alimentare. Si parla di ortoressia, ed è un termine coniato da Steven Bratman al principio degli anni duemila. L’ortoressia è l’ossessione di mangiare solo ed esclusivamente cibi che si ritengono sani, escludendo quindi i prodotti industriali e tutti i prodotti considerati insalubri.
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Quella dell’ortoressico diventa perciò una monodieta e lo espone a gravi carenze nutritive. Come in tutti i disturbi alimentari, ci sarà una forte componente psicologica che lo porterà a sentirsi in colpa, ad evitare le situazioni sociali, ad avere spesso e volentieri sbalzi d’umore.
Un ortoressico inoltre mostrerà una certa tendenza a scegliere solo prodotti bio. Altro sintomo evidente è quello che lo porta a controllare in maniera pedissequa tutte le calorie che assume nel corso del giorno. Spesso questo tipo di disturbo è connesso anche con estenuanti sessioni di allenamento in palestra.