Oggi è il sesto giorno di guerra tra Russia e Ucraina, un conflitto dagli esiti ancora troppo incerti, ma i cui effetti sulla salute mentale degli individui saranno sicuramente devastanti. Approfondiamo insieme l’argomento.
I conflitti, così come le catastrofi climatiche ed epidemiche, hanno sempre delle conseguenze. Queste possono essere di carattere geografico, economico, sociale, politico, ma anche psicologico. Gli effetti che questi avvenimenti possono avere sulla salute mentale di un individuo non sono infatti meno importanti di altri.
Prendiamo ad esempio la pandemia da Covid-19, evento eclatante che ha scosso il mondo intero e tuttora in corso. Lo studio realizzato dal Dipartimento di Scienze Biomediche di Humanitas University ha esaminato l’impatto della pandemia sulla sfera emozionale e psicologica dell’individuo intervistando un campione di 2400 persone. Di queste “il 21% ha riportato sintomi ansiosi clinicamente significativi e interferenti sulle proprie attività quotidiane, mentre il 10% ha avuto almeno un attacco di panico nel mese precedente la compilazione, senza mai averlo avuto prima nella vita”.
La pandemia non è ancora conclusa ma ci troviamo di fronte a un nuova nuova minaccia, forse ben più potente: la guerra. Cosa dobbiamo aspettarci e quali saranno questa volta gli effetti sulla nostra salute mentale? Scopriamolo insieme.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE —> Meditare fa bene alla salute: bastano dieci minuti al giorno
Quali sono gli effetti sulla salute mentale che dobbiamo aspettarci dalla guerra tra Russia e Ucraina
Non possiamo paragonare la sofferenza di chi osserva il conflitto con quella di chi lo sta vivendo in prima persona. Per queste persone le ripercussioni psicologiche e mentali saranno devastanti e a lungo termine. E per noi? Wendy Rice, una psicologa che vive a Tampa, in Florida, ha fatto luce sulla questione.
Stiamo parlando di una guerra nel bel mezzo di una pandemia mondiale. Due eventi catastrofici che si stanno verificando nello stesso momento. Ecco perché non bisogna prendere sotto gamba l’impatto psicologico che questi due eventi messi insieme potrebbero avere sulla nostra salute mentale.
Gli ultimi due anni hanno cambiato la vita di tutti noi. Abbiamo dovuto fare i conti con scenari più o meno gravi, come ad esempio il contagio da Covid-19 o la perdita del lavoro. E noi tutti abbiamo vissuto il lockdown, che ci ricorderemo senz’altro per tutta la vita. Specialmente durante l’isolamento si sono infatti verificati molti casi di insonnia e depressione, che hanno avuto come effetto collaterale l’aumento di ansiolitici e antidepressivi. Si è trattata di una condizione che il nostro corpo ha saputo gestire (con qualche aiuto) per un periodo di tempo limitato.
Ma non è una situazione che può durare a lungo, perché risulterebbe essere troppo dannosa per mente e corpo. Questo è ciò che ha affermato la psicologa, la quale ha anche precisato che alcuni di noi potrebbero non avere “riserve emotive” sufficienti per far fronte a un periodo analogo a quello appena trascorso.
Che fare dunque? Lo psicologo Lee Chambers ha guardato l’altra faccia della medaglia. Secondo lui il periodo di crisi pandemica ci ha in qualche modo “preparato” per affrontare altre catastrofi, come la guerra che si sta verificando ora. Dunque, possiamo mettere in pratica ciò che abbiamo imparato durante questi ultimi due anni per gestire gli stati di malessere dettati dall’isolamento sociale e dalle continue restrizioni.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE —> La vitamina D migliora la salute mentale: lo studio condotto dagli esperti
Se ti sei sentito stressato durante la pandemia cosa hai fatto per rimediare alla tua condizione? Pensaci e comportati allo stesso modo anche ora. Allevierai l’ansia e lo stress che ti sommergono.