Le situazioni che potrebbero avere luogo dopo avere ricevuto un bonifico bancario. L’Agenzia delle Entrate potrebbe interessarsi della situazione.
Bonifico bancario, le disposizioni in ambito fiscale avrebbero dovuto introdurre delle limitazioni importanti, ma tutto questo discorso è rinviato al 2023. Ad ogni modo l’Agenzia delle Entrate si riserva di effettuare dei controlli per quelle situazioni ritenute sospette, o quanto meno passabili di controlli.
Ad esempio, una situazione nella quale dovessimo ricevere un bonifico bancario di svariate migliaia di euro, nonostante tutto quanto sia lecito, potrebbe avvenire un accertamento fiscale. Specialmente nel caso in cui nella causale non sia riportato un motivo ritenuto consono.
Proprio la causale deve essere precisa ed esaustiva, a motivazione del grosso trasferimento di denaro. Tra l’altro, un bonifico bancario è più facilmente passabile di ispezione quando è in entrata piuttosto che in uscita.
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Ma come detto, non ci sono limitazioni sulla cifra da potere indicare su di un bonifico bancario. La causale però deve essere il più soddisfacente possibile. E l’attenzione della Agenzia delle Entrate è attirata anche dalla frequenza di un trasferimento, che può essere permanente oppure una tantum.
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Quest’ultimo riguarda una sola operazione e può essere compiuto anche dal sito web della banca di riferimento, ovvero quella del mittente. In questo caso generalmente il servizio è del tutto gratis. Invece quello permanente richiede l’inoltrarlo in più volte, anche programmando la data di invio. Un esempio è dato dal pagamento degli stipendi, operazione che avviene con cadenza mensile.
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Ed ovviamente un trasferimento di denaro, a prescindere da quale cifra comporti, è un qualcosa che, una volta che risulta andare a buon fine, lascia un avviso sia alla parte che lo ha immesso che a quella che lo ha ricevuto. Avviso che può essere consultato tramite sms, nell’area notifiche della propria utenza riservata od anche con la ricezione di un messaggio via e-mail.