Negli anziani dormire troppo può essere pericoloso: arrivano degli studi dalla Cina a dimostrarci il perché e quali rischi si corrono
Il sonno segna spesso e volentieri la qualità della nostra vita. Pensiamo a quanto possa influire se, malauguratamente, passiamo una notte senza sonno. Ci sentiremo privi di forze e spossati, avremo difficoltà di memoria e di concentrazione, scarsa capacità di portare a termine le cose e varie ed eventuali. Tanto più forti sono i sintomi quanto più sono le ore che trascorriamo senza dormire.
Questo accade perché il sonno elimina le tossine prodotte durante il giorno, riposandoci, dandoci la lucidità necessaria al giorno dopo. Non è casuale neppure, se la si guarda in quest’ottica, l’incidenza tra la mancanza di sonno e l’incidenza di malattie mentali, come il disturbo depressivo maggiore.
Inoltre, ci sono un gran numero di studi che cercano di dimostrare quale sia il numero di ore corretto da dormire, per notte: in verità, sembrerebbe dimostrato che non ci sia un numero, per così dire, “fisso”, ma ciascuno dovrebbe seguire i propri cicli di sonno-veglia.
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Torniamo a noi: sul campo del sonno, già così complesso, sono arrivate recenti scoperte. Tali scoperte di connettono con gli studi già vasti del sonno in età adulta\ anziana, dimostrando come chi, passati i sessanta, dorma troppo abbia maggiori probabilità di ictus.
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La ricerca è stata condotta dall’università di Medicina di Hubei di shicen ed ha coinvolto più di tremila persone con un’età media di sessantadue anni. Si consideravano due fattori distinti: il numero di ore dormito a notte, e il pisolino pomeridiano, se c’era. I risultati non lasciavano spazio a dubbi: chi dorme di più, sia di giorno che di notte, vedeva aumentare il rischio di ictus tra il venti e il cinquanta percento.
Non c’erano riscontri, invece, per chi dormiva meno: ma ricordiamo che invece, chi dorme meno, può essere più facilmente soggetto a perdite di memoria e demenza.