Il salmone è un pesce ricco di Omega-3 e grassi buoni, utili per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue: ecco cosa sapere su questo alimento.
Con il termine salmone si indicano comunemente varie specie di pesci appartenenti alla Famiglia Salmonidae. Capiamo quali sono le proprietà nutrizionali di questo alimento, come utilizzarlo in cucina e perché consumarlo fa bene alla salute.
Che tipo di pesce è il salmone?
Come abbiamo anticipato, il termine salmone denota comunemente diverse specie ittiche.
Il tipo più comune è noto con il nome scientifico di Salmo salar. Si tratta del salmone dell’Atlantico, un pesce di acqua dolce e marina.
Questo esemplare è particolarmente diffuso nei mari freddi e temperati del Nord Atlantico, e può essere considerata l’unica specie autoctona europea.
Un pesce adulto vive circa 10 anni, durante i quali può raggiungere un peso massimo di circa 20 kg, per una lunghezza di 1 metro e mezzo.
Tra le altre specie ittiche appartenenti alla Famiglia Salmonidae ci sono:
- Salmone argentato (Oncorhynchus Kisutch), particolarmente diffuso nell’oceano Pacifico settentrionale, raggiunge una lunghezza di 115 cm e un peso di 15 kg;
- Salmone rosso (Oncorhynchus Nerka), presente nella stessa zona di quello argentato, supera scarsamente il mezzo metro di lunghezza e raggiunge un peso massimo di 10 kg;
- Salmone rosa (Oncorhynchus gorbuscha), si tratta della specie ittica più piccola diffusa nel Pacifico, che ha un peso massimo di 7 kg.
- Salmone reale (Oncorhynchus Tschawytscha), presente nell’oceano Pacifico e dal peso che può superare i 60 kg.
Che benefici ha il salmone?
Mangiare questo pesce ha numerosi benefici sulla salute, soprattutto se consumato fresco.
Infatti, si tratta di una delle fonti principali di acidi grassi essenziali, anche noti come Omega 3, grassi buoni e carotenoide.
Gli effetti positivi apportati da queste sostanze sul nostro organismo sono molti.
In primis, l’assunzione di questo alimento abbassa il tasso di colesterolo cattivo (HDL) e incrementa il livello di quello buono (LDL).
Di conseguenza, contrasta l’iperglicemia e l’ipertensione, riducendo il rischio di malattie a carico del sistema cardiovascolare.
Inoltre, il consumo di salmone previene l’insorgenza di diabete mellito, demenza e tumore.
Infine, l’apporto di astaxantina, un prezioso antiossidante, combatte i radicali liberi, rallentando l’invecchiamento delle cellule e dei tessuti.
Proprietà nutrizionali
Il salmone è un alimento dall’alto contenuto calorico, le cui carni sono ricche di proteine e grassi.
100 grammi di prodotto fresco apportano 208 kcal. La stessa quantità contiene i seguenti macronutrienti:
- Proteine 20,42 g
- Grassi 13,42 g
- acidi grassi saturi 3,05 g
- acidi grassi monoinsaturi 3,77 g
- acidi grassi polinsaturi 3,88 g
- Carboidrati 0 g
In 100 grammi di salmone sono presenti i seguenti micronutrienti:
- Potassio 363 mg
- Fosforo 240 mg
- Sodio 59 mg
- Magnesio 27 mg
- Calcio 9 mg
- Vitamina D 441 IU
- Vitamina A 193 IU
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Effetti collaterali
Quali sono le controindicazioni associate al consumo di salmone?
Mangiare questo pesce cotto o affumicato è sconsigliato a chi soffre di problemi di digestione.
In questo caso, si consiglia di consumarlo crudo. Naturalmente, è indispensabile assicurarsi della qualità del prodotto.
Non bisogna dimenticare, infatti, che il salmone assorbe i metalli pesanti presenti nelle acque.
Per questa ragione, la sua assunzione è sconsigliata anche alle donne in gravidanza: potrebbe provocare seri danni al sistema nervoso del feto.
Quanto salmone si può mangiare? Trattandosi di un pesce molto calorico e grasso, sarebbe opportuno evitare di consumarlo più di una o due volte a settimana.
Inoltre, non andrebbe abbinato con alimenti come formaggi, uova e latticini, che sono ricchi di colesterolo.
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Ricette con il salmone
Si tratta del pesce più conosciuto al mondo per le sue proprietà organolettiche: scopriamo come utilizzarlo in cucina.
Sano, nutriente e gustoso, il salmone è un ingrediente ideale per la preparazione di antipasti, primi e secondi piatti.
Anche le modalità di cottura di questo alimento sono numerose: può essere gustato sia crudo che cotto, preparato in forno, affumicato o bollito.
Tra gli antipasti a base di salmone più gettonati ci sono involtini, polpette, tartine e pesce marinato con finocchi e arance.
L’utilizzo di questo ingrediente nella preparazione dei primi piatti permette di sbizzarrirsi, dando libero sfogo al proprio estro.
Questo prodotto, infatti, si abbina perfettamente con numerosi alimenti, dai latticini alle verdure.
Per chi è alla ricerca di una ricetta nutriente, veloce e dietetica, ecco come preparare il salmone al vapore.
Se, invece, desiderate gustare un piatto originale, dal sapore pieno e irresistibile, questa è la ricetta perfetta per voi: la sbriciolata di patate e salmone di Benedetta Rossi.
Come riconoscere salmone di qualità?
Saper individuare del salmone di qualità è indispensabile per evitare di andare incontro a spiacevoli effetti collaterali, dannosi per il nostro benessere.
Infatti, si tratta di un alimento che potrebbe esporci a rischi per la salute, oltre che causare gravi danni ambientali.
È questo il caso del salmone di allevamento: numerose associazioni hanno sollevato obiezioni circa le condizioni di vita degli esemplari allevati nelle vasche.
Stipati a migliaia in spazi ristretti e divorati dalle pulci di mare, questi animali vengono alimentati con mangimi contenenti ormoni, antibiotici e disinfettanti.
Accertarsi della provenienza e della modalità di allevamento del prodotto che stiamo per acquistare, quindi, è indispensabile.
In primo luogo, sarebbe preferibile evitare i pesci allevati in Canada e a Panama. Si tratta di esemplari OGM, della cui assunzione non si conoscono i potenziali effetti collaterali.
Inoltre, sarebbe opportuno prediligere il salmone selvaggio. Come distinguerlo da quello di allevamento?
In primis, grazie al colore: i pesci allevati nelle vasche non sono rosa, ma grigi. La ragione della diversa tonalità risiede nella loro dieta.
A differenza di quanto avviene con l’allevamento, in natura questi esemplari mangiano krill e gamberi, la cui assunzione conferisce loro la tipica colorazione rosacea aranciata.
Un ulteriore caratteristica che differenzia le due tipologie di pesce riguarda il loro sapore: quello selvaggio ha un gusto più rustico, mentre quello di allevamento è più tenue e delicato.
Attenzione anche alla consistenza del salmone: il selvaggio risulta più asciutto e stopposo.
Infine, occhio al prezzo: solitamente gli esemplari di allevamento hanno un costo decisamente inferiore, a cui corrisponde, però, una qualità molto più bassa.