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Salute e Benessere

Memoria, fondamento dell’identità: come proteggerla

Pubblicato da
Serena Garofalo

Come proteggere la memoria, fondamento dell’identità: invecchiamento e cattive abitudini ci minacciano da vicino: ecco come coltivare la memoria

Clessidra, scorrere del tempo (Pixabay)

La memoria è ciò che siamo stati ed, indirettamente, ciò che siamo: quello che siamo stati, i nostri ricordi, i luoghi che abbiamo visto e le persone con cui abbiamo riso o pianto, o semplicemente che distrattamente ci hanno sfiorato nel corso della nostra esistenza, formano sicuramente la nostra identità presente. In tal senso la memoria è parte integrante della nostra identità e ciò è decisamente innegabile. E se da una parte, questa a cui si fa riferimento è detta memoria a lungo termine perché conserva ricordi lontani del tempo forma chi siamo, dall’altra c’è la memoria a breve termine che invece, detta in maniera spiccia, ci aiuta a vivere, ricordandoci questo e quell’altro.

Ed è uno dei motivi per cui la demenza senile, di cui la perdita di memoria è considerata un primo segnale, può essere invalidante. E tuttavia, l’avanzare del tempo non è il solo sintomo che può causare perdite di memoria. Anche le cattive abitudini come il fumo e la vita sedentaria, possono provocare un abbassamento della qualità della memoria.

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Come proteggere la memoria da vecchiaia e cattive abitudini

Comprensione (Pixabay)

Ovviamente il peggioramento della memoria può essere anche diagnosticato: perché questo avvenga è necessario che ci sia un effettivo peggioramento delle condizioni di vita, riferito anche da una persona che non sia il diretto interessato.

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Quando si arriva alla diagnosi, è probabile che ci vengano prescritti dei farmaci, ma si può intervenire anche diversamente: ad esempio; La lettura è probabilmente la prima alleata di una buona memoria, così come cruciverba e quiz. Ricordiamoci anche che una vita attiva, che ci costringa in qualche modo a stare sull’attenti, serve perché la memoria non si assopisca: è giusto quindi coltivare hobbies, interazioni sociali, un’attività fisica che per quanto moderata rimane utile.

Cerchiamo di non associare il disturbo di memoria ad un disturbo ansioso: è normale essere preoccupati, ma costringiamoci a rimanere in un’ottica positiva. Uno stato d’animo alterato non farà che peggiorare i sintomi.

In ultimo, se una terapia ci è stata prescritta, è fondamentale che questa non venga ignorata: associamola ai consigli sopra dati, ma non mettiamola da parte.

Serena Garofalo

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Serena Garofalo