Fame nervosa e dipendenza da zuccheri, possono generare un loop compulsivo di necessità-astinenza, con ingenti problematiche per l’organismo
Secondo Freud (Galimberti, 1999) il corpo è la fonte di tutte le rappresentazioni di cui la mente si nutre e lo sfondo nella raffigurazione della nostra realtà . È indubbio quindi, che ci sia una stretta connessione tra corpo e mente, tra piacere fisico ed emozioni. In taluni casi il compiacimento della gola, può portare ad uno stato di eccitazione ed appagamento che risveglia in noi un’energia incommensurabile.
C’è pero una differenza tra eccitazione naturale, da stimolare e rinvigorire in modo sano, ed eccitazione indotta da da agenti esterni. Tra questi annoveriamo le sostanze psicoattive, lo shopping o il lavoro compulsivo, il gioco d’azzardo e perché no anche l’assunzione smodata ed ingiustificata di zuccheri. Tutte cose che trattengono in sé, un potenziale “stupefacente“, per il quale è possibile sviluppare delle dipendenze.
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Ciascuna dipendenza è imputabile a processi chimici che si instaurano all’interno del nostro organismo. Persino la cosiddetta fame nervosa o dipendenza da zuccheri, è la risultante di un’elaborazione del nostro corpo degli alimenti assunti. Con l’ingestione di zuccheri, infatti il corpo sprigiona sostanze serotoninergiche, naturalmente indispensabili per il benessere e per l’incremento del nostro buon umore. Il piacere procurato alle papille gustative, ad esempio dopo aver mangiato della cioccolata, fa si che vengano inviati dei segnali al cervello, attivando così i meccanismi tipici della “ricompensa“. Tale processo, innesca la produzione di sostanze associate a sensazioni di appagamento e gioia quali la dopamina.
Stimolare tale sensazione di ricompensa, è cosa innocua se messa in atto saltuariamente. Abusare frequentemente del cibo per sopperire a stati mentali depressivi, o particolarmente malinconici potrebbe condurre ad un circolo vizioso poco salutare e a una vera e propria dipendenza. La ricercatrice Nicole Avena spiega che “Attivare questi sistemi di ricompensa in maniera incontrollata provoca una serie di sfortunate conseguenze – perdita di controllo, desiderio incontrollabile di assumere sostanze zuccherine e l’incremento della tolleranza verso gli zuccheri stessi”.
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Resistenza insulinica, obesità, diabete, fegato grasso, malattie cardiovascolari, sono solo alcune delle problematiche che potrebbero insorgere nel caso di frequenti abbuffate, compulsive. Ci vuole consapevolezza per riuscire ad uscire dal loop della dipendenza da zuccheri. Dal momento che essa non è facilmente individuabile da indagini e diagnosi mediche, è importante monitorare e controllare personalmente, la propria necessità di assumere zuccheri semplici nel nostro organismo. Pena, problemi fisiologici ma anche di natura cognitiva ed emozionale. (Elisabetta Prunas)