Ci sarà una modifica considerevole che riguarderà il canone Rai e che verrà messa in atto nel giro di non molto tempo. Di cosa si tratta.
Canone Rai, è in arrivo una novità importante. Riguarda le modalità di pagamento di quella che è in pratica la tassa sul possesso di un televisore, e che fa riferimento esclusivamente alla Televisione di Stato. Come ormai noto, dal 2016 il pagamento avviene in automatico all’interno della bolletta della luce.
Un provvedimento che venne intrapreso per contrastare la dilagante evasione fiscale proprio in relazione al canone Rai. In tanti avevano assunto il malcostume di non pagare quanto dovuto. Si tratta di 90 euro, decisamente una cifra alquanto contenuta rispetto ad altre imposte.
Il canone Rai è composto da dieci rate da nove euro ciascuno, il cui pagamento è spalmato da gennaio ad ottobre ogni anno. L’Italia però ha ricevuto una ingiunzione in merito ad una irregolarità che riguarda proprio il canone. Ad inoltrarla è la Commissione Europea.
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Canone Rai, presto il nuovo cambiamento
Infatti l’inserimento del canone nella bolletta della corrente elettrica è ritenuta una pratica non regolamentare, in quanto ritenuto non strettamente attinente a quello che è il consumo dell’energia. Dunque, la novità, che dovrebbe essere introdotta a partire da gennaio del 2023, consisterebbe nella eliminazione del canone dall’utenza della luce.
Una cosa che rischia però di fare riemergere ancora una volta il brutto fenomeno della evasione. Nel frattempo l’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, ha auspicato l’aumento della tassa ritenendo gli attuali 90 euro troppo pochi in relazione all’offerta fornita al pubblico.
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Infatti nel corso degli anni sono aumentati i canali ed anche le modalità tramite le quali fruire degli stessi. Anche su smartphone, tablet e pc è possibile consultare le diverse reti Rai e le emittenti Radio, e non solo in diretta ma pure on demand.
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Inoltre il canone in Italia è il più basso in Europa rispetto a tutti gli altri vigenti in Europa. E dal 2015 ad oggi è anche diminuito, da 117 a 90 euro. Invece in Austria, tanto per fare un esempio, tale imposta si attesta sui 300 euro circa.
