Le proprietà e gli utilizzi dell’acetosa sono svariati. Tra i principali c’è quella antinfiammatoria, per la cura di febbre e mal di gola
L’acetosa o acetosa rumex o erba brusca è una pianta erbacea, infestante e perenne della famiglia delle Polygonaceae. È diffusa in tutto il territorio italiano ed è alta mediamente 30 cm. È provvista di una grossa radice, dalla quale in primavera si formano lunghi fusti cilindrici e rossastri alti all’incirca 1 metro.
Le foglie di cui è ornata possono essere di due tipi: le foglie basali con forma di tipo astata e con un lungo picciolo mentre le foglie cauline, ovvero quelle disposte lungo il fusto sono sessili, ovvero prive di picciolo. I fiori, a cui la pianta da vita, sono riuniti in lunghe infiorescenze ed hanno colore rossiccio o rosso verdastro. Il frutto dell’acetosa prende il nome di archeno, ricoperto da petali persistenti di colore rosso ruggine.
L’acetosa rumex è una pianta erbacea che predilige i luoghi ombreggiati ed al riparo dal vento, poiche l’esposizione solare le provoca delle scottature fogliari ragguardevoli. Può essere coltivata nei mesi primaverili ma sopravvive anche nei mesi d’inverno.
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Le proprietà farmacologiche dell’Acetosa rumex sono validissime e numerose. Di maggior rilevanza sono le sue proprietà antinfiammatorie, garantite dalla presenza della vitamina C al suo interno. E’ ritenuto infatti, un’ottima cura omeopatica contro la febbre e contro il mal di gola.
Discrete sono anche le qualità emmenagoghe, ovvero che agiscono sulla circolazione locale dell’utero, stimolando o regolando il ciclo mestruale femminile. Le foglie inoltre, consumate fresche, sono leggermente depurative. Ottima anche per curare problemi di acne, pelle grassa ed infiammazioni cutanee. Se strofinata sulla pelle infatti l’acetosa è un ottimo rimedio contro le punture d’insetti. gli sfoghi provocati dal contatto con ortiche.
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L’acetosa ha però anche delle controindicazioni: è assolutamente da bandire per chi soffre di calcoli, artrite, gotta, reumatismi ed iperacidità. Inoltre in caso di ingestione eccessiva delle sue foglie crude è riscontrabile un avvelenamento con conseguenti lesioni renali. (Elisabetta Prunas)