Annunciate delle variazioni in quelli che sono i paletti fissati per potere accedere al Bonus Renzi. Coma è mutato nella Manovra Finanziaria.
Bonus Renzi, cambiano le condizioni di fruizione del provvedimento votato all’epoca della presenza dell’ex segretario del PD come primo ministro.
Le variazioni fanno parte della Legge di Bilancio del 2022, risalente ormai a ben otto anni fa e confluita nel trattamento integrativo con anche possibilità di detrazione per lavoratori con ISEE compreso tra i 28mila ed i 40mila euro.
Questa ed altre misure erano previste nel Bonus Renzi, come ad esempio anche i famosi cento euro mensili (inizialmente erano meno, n.d.r.) aggiunti allo stipendio. A cambiare sono i criteri che consentono di potere fare richiesta di questa misura.
Bonus Renzi, non è l’unica novità: le variazioni con la riforma IRPEF
Come detto, per redditi che non superano i 28mila euro, sono previsti 1200 euro (cento al mese per l’appunto) per il 2021, il doppio cioè del 2020 (erano 600).
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Ora è cambiato proprio il tetto massimo, fissato adesso in 15mila euro. In certe condizioni invece viene riconosciuto anche se superiore, purché resti sempre al di sotto dei 28mila euro.
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Tutte le detrazioni delle quali si ha diritto non devono superare l’imposta lorda. In tal caso come trattamento integrativo non si potrà andare al di là dei 1200 euro “determinato in misura pari alla differenza tra la somma delle detrazioni ivi elencate e l’imposta lorda
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Inoltre è ora operativa la riforma dell’IRPEF annunciata nei mesi scorsi e che ha portato al taglio di uno scaglione, con il susseguente cambio di quelle che sono le soglie che determinano le varie fasce. Le aliquote sono variate da cinque a quattro. Aliquote così ripartite adesso:
- 23% per redditi fino a 15mila euro;
- 28% per redditi tra 15mila e 28mila euro;
- 35% per redditi tra i 28mila e i 50mila euro;
- 43% per redditi oltre i 50mila euro;