Secchezza oculare, uno studio rivela che l’attività fisica può sicuramente aiutare: ecco in che modo lo studio è stato condotto
La secchezza oculare è un sintomo abbastanza comune: questo è causato da un’eccessiva evaporazione del dotto lacrimale che così lascia l’occhio, per così dire, “a secco”. Chi ne soffra riferisce di patire pruriti, bruciori, fotosensibilità e sensazione di un corpo estraneo nell’occhio. Premesso che spesso può essere associato ad una vastità di patologie anche gravi, altre volte può essere anche una condizione passeggera che non deve destare troppa paura.
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La secchezza oculare può essere, con tutti i sintomi associati, un bel problema. Questo perché la scarsa idratazione dell’occhio porta a bruciori ance rilevanti. Ammesso che anche in questo caso la consultazione del medico è obbligata, abbiamo un altro fattore da tenere in mente: che questo non si cura solo con i colliri e con le lacrime artificiali. Uno studio ha inaspettatamente mostrato come ci sia una correlazione tra secchezza oculare e…attività fisica.
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Lo studio arriva dall’università di waterloo e si è svolto su campo: sono stati presi in considerazione due gruppi di persone, con sensibilità agli occhi. Al primo è stato chiesto di svolgere attività fisica; al secondo no.
Dopo esserci accertati che l’attività aerobica venisse svolta, i risultati sono stati sorprendenti. Chi aveva svolto un’attività regolare di allenamento si trovava con una lacrimazione non solo più abbondantemente copiosa ma anche qualitativamente migliore.
E’ facile concludere dunque che, per chi soffra di questo tipo di disturbo, l’attività fisica costituisce un valido supporto.