Alcuni lavoratori possono ottenere la pensione anticipata nel caso in cui sussistano due condizioni indispensabili, cosa bisogna fare per questo.
Pensione anticipata, un sogno per alcuni, un obiettivo alla portata per altri, ma con alcuni compromessi. L’uscita dal mondo del lavoro in tempi che precedono quella che dovrebbe essere la data x comporta il dovere rinunciare ad una certa percentuale su quello che sarà l’assegno mensile periodico.
Ma l’INPS al contrario garantisce la pensione anticipata con anche un periodo di quattro anni a quei lavoratori che presentano una data situazione comprovata. Serve infatti rispettare dei criteri ben precisi per potere usufruire di questa possibilità.
La pensione anticipata può essere richiesta da quegli individui che, oltre ad avere almeno un minimo di trenta anni di contributi, dimostrano di essere affetti anche da una invalidità che parte da una certa percentuale riscontrata a seguito di una approfondita analisi medica da parte dell’INPS.
In tal modo sarà quindi possibile ottenere una formula di accompagnamento alla pensione di vecchiaia, per avere un assegno ponte necessario per raggiungere lo scopo. Il prepensionamento può arrivare anche fino a 4 anni.
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È però necessario dimostrare di avere una disabilità pari ad almeno il 74%. Si potrà accedere all’APE sociale con questo paletto e con, come detto, almeno trent’anni di contributi. Più che di una pensione, si tratta di un modo per pareggiare i requisiti per maturare i requisiti per l’uscita anticipata.
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Ed è una misura ideata per quei lavoratori che, a seguito di un evento sfortunato, hanno avuto delle difficoltà anche sul lavoro. Basandosi sui contributi versati, l’INPS può erogare fino ad un massimo di 1500 euro al mese.
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E per quanto riguarda le donne che hanno figli, è anche possibile fare ricorso ad un abbuono di dodici oppure di ventiquattro mesi sulla domanda di pensione, avendo così i classici trenta anni di pensione scontati di uno o di due anni per potere ricorrere all’APE sociale.