Bere acqua solarizzata non è solo una moda degli ultimi anni ma secondo alcuni sarebbe un vero carico di energia positiva per il nostro organismo
Il principio dell’acqua solarizzata si basa su quello della cromoterapia, ovvero una branca della medicina alternativa che pone al centro lo studio dei colori per vedere quale effetto provocano sull’organismo. È inoltre usata anche per garantire il benessere degli individui assorbendo i colori con i raggi solari attraverso vestiti o alimenti e anche con massaggi con oli essenziali.
Uno degli aspetti più diffusi di questo settore delle medicine considerate alternative è l’acqua solarizzata. Funziona con l’esposizione per alcune ore di una bottiglia colorata piena d’acqua al sole. Quest’acqua quindi assorbe l’energia di un determinato colore attraverso i raggi solari e può essere usata per bagnare il corpo o assunta semplicemente bevendola.
I fautori di questa teoria sostengono che ogni colore corrisponde ai sette colori dello spettro e agisce in maniera differente. Il colore scelto andrà quindi ad attivare un campo di forza specifico nel nostro corpo, detti anche chakra (centri energetici), nella definizione specifica del termine sanscrito, spesso usato nella pratica dello yoga.
Il fine è il miglioramento del nostro benessere e alcuni sostengono anche che tale terapia possa portare benefici anche ad alcuni organi malati del nostro corpo.
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Secondo molti esperti del settore ogni colore ha il suo potere in base a ciò che corrisponde. Molti studiosi invece sono scettici sull’argomento visto che non ha nessun fondamento scientifico. Uno dei colori utilizzati nella pratica dell’acqua solarizzata è il blu.
Questa tinta della bottiglia di vetro è usata, ad esempio, per quanto riguarda l’Ho’oponopono. Tale termine dalla difficile pronuncia sta a indicare una pratica hawaiana di meditazione per cancellare conflitti interiori e perdonare se stessi al fine di riconciliarsi con il proprio io e affrontare meglio la vita.
Per preparare una bottiglia di vetro con acqua solarizzata basta scegliere il colore, riempirla anche con l’acqua del rubinetto, meglio se depurata, ed esporla ai raggi solari per due o tre ore.
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È importante lasciarla senza tappo o coprirla con uno di sughero o plastica. Non va usato il metallo visto che impedisce al sole di penetrare al suo interno. Trascorso il tempo necessario alla solarizzazione basterà berla o usarla magari in estate per rinfrescare il proprio corpo.