Disturbi del sonno e pericolo demenza: quale correlazione? le due cose sembrano avere una correlazione dimostrata da molteplici studi
Gli antichi lo consideravano fratello della morte ma il sonno invece dalla morte ci allontana. E non solo: una buona qualità del sonno ci regala anche una qualità della vita e della vecchiaia. Il sonno quindi deve essere di buona qualità e dobbiamo curarlo in quanto tale: in particolar modo la fase che ci protegge dal rischio di ammalarci in vecchiaia è la fase Rem.
Il sonno è infatti composto da più cicli, fasi rem e fasi non rem. Un ciclo totale dura un’ora e mezza: la prima fase rem dura circa 15 minuti per allungarsi poi in progressione.
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Disturbi del sonno, correlati alla demenza senile: quale correlazione
La correlazione tra i disturbi del sonno e la demenza senile è dimostrata da studi da più parti. La maggior parte di questi è stata condotta nel regno unito su campo, coinvolgendo un gran numero di persone. I dati raccolti sul campo ha dimostrato che chi dorme male in età evolutiva ed adulta ha più probabilità di soffrire dei classici sintomi di demenza senile o di sviluppare patologie degenerative come il morbo di alzhaimer.
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Questo accadrebbe perché il sonno di bassa qualità distrugge e spegne progressivamente alcune zone del cervello, accelerando i processi di invecchiamento. Tra i disturbi più invalidanti ci sarebbero le apnee del sonno: si considera un episodio di apnea un interruzione del ritmo respiratorio per almeno un minuto che si ripeta per almeno due volte nel giro di un’ora.
Per uno stile di vita sano, quindi dovremmo dormire di più, mangiare bene e prediligere l’esposizione al sole.