Aumento dei prezzi, mangiare gli spaghetti ci costa il doppio

È in corso già da tempo uno spaventoso aumento dei prezzi. E tra le industrie colpite c’è quella della pasta, con conseguenze tremende per le nostre tasche.

Aumento dei prezzi della pasta
(Pixabay)

Aumento dei prezzi, un incubo che durerà per almeno tutto il 2022. Ogni cosa ha conosciuto dei rincari pesanti da qualche mese a questa parte. Già nell’ultima parte del 2021 diversi beni di prima necessità, alimentari e non, hanno visto il loro prezzo salire alle stelle.

Le motivazioni di questo aumento dei prezzi generale sono diverse e hanno portato ad una reazione a catena estremamente nociva per i portafogli di noi consumatori. Perché difatti la conseguenza estrema di questa congiuntura sfavorevole si ripercuote proprio sui costi, che siamo noi a dovere coprire facendo fronte ai rincari in qualsiasi settore.

Stiamo assistendo ad un aumento dei prezzi di energia elettrica e gas, di benzina e diesel, del costo di plastica, vetro e carta necessari per gli imballaggi e di molto altro.

Aumento dei prezzi, una tremenda reazione a catena

Aumento dei prezzi della pasta
(Pixabay)

Come è facile immaginare, le spese sono ingenti non solo per le famiglie ma anche per le imprese. Le quali stanno spendendo molto di più per produrre, con i loro prodotti piazzati poi con più difficoltà nei supermercati e nei punti vendita.

E ciò succede proprio per l’aumento dei prezzi legati in questo caso ai trasporti. Si deve spendere di più per confezionare ed imballare le merci e per portarle principalmente su gomma nei punti di destinazione. La spirale negativa ha colpito da mesi anche l’industria alimentare, e gli esempi in tal senso sono tanti.

Pensate all’aumento del prezzo del pane, che in alcune parti ora costa addirittura ben più di 6 euro al chilo. Colpa della penuria di grano disponibile quest’anno, con i principali raccolti mondiali andati in buona parte distrutti per via di calamità naturali impreviste, riconducibili senza dubbio anche al cambiamento climatico.

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Guai tremendi per i produttori di pasta

Pasta
(Pixabay)

E se il grano costa di più, costano di più pure la farina e tutto ciò che ne deriva, tra cui il pane e la pasta. La produzione di quest’ultima, per i soggetti produttori, costa ora il 50% in più rispetto ad un anno fa. In media un euro e mezzo in più ad unità, nel caso degli spaghetti.

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Raccolti disastrosi, aumenti delle materie prime per l’imballaggio e dei carburanti per il trasporto, oltre che delle bollette sempre per la produzione, hanno portato a questa situazione a valanga in cui l’effetto finale è l’impennata dei prezzi.

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Per ora c’è chi sceglie comunque di vendere in perdita, ma è chiaro che l’industria della pasta sta andando sempre più in sofferenza. Non resta che aspettare una normalizzazione di questa situazione, che però secondo gli esperti dovrebbe durare ancora a lungo ed arrivare ad estendersi almeno fino ai primi mesi del 2023.

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