Esiste la dipendenza da smartphone, vediamo di che cosa si tratta, quali sono i sintomi e come rimediare alla situazione secondo gli esperti.
L’invenzione degli smartphone ha decisamente cambiato la società. Partendo da semplici telefoni cellulari, anche molto grandi, si è passati poi a dispositivi sempre più piccoli, più belli, più funzionali. Questi dispositivi non erano solamente utili per chiamare o per mandare messaggi, ma sono arrivate le fotocamere, le videocamere integrate e pian piano una serie di altre funzioni e app.
Oggi tutti possiedono un telefono cellulare e tutti non riescono e non possono farne a meno. Per prima cosa è molto utile quando si è in giro, fuori casa, e si deve avvertire la famiglia. Le persone sono più raggiungibili. Inoltre, i social media e tutte le funzioni che oggi può offrire uno smartphone hanno fatto perdere la testa ai ragazzi, ma anche agli adulti.
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Ormai si esce, ma si sta con gli occhi sempre sul telefono, oppure non si esce nemmeno più perchè tanto si è tutti connessi con chat di gruppo e videochiamate. Sono stati fatti degli studi a proposito di questo rapporto, ormai morboso, con i telefoni ed ecco qui di seguito che cosa è emerso.
Monofobia: la dipendenza da smartphone
Diciamolo pure: lo smartphone ha facilitato e migliorato molti aspetti della vita quotidiana e questo è fuori qualsiasi dubbio. Ma la disponibilità di servizi, di applicazioni, di giochi, di qualsiasi cosa, ha portato le persone a sviluppare una dipendenza che prende il nome di “nomofobia”. Motorola qualche tempo fa ha condotto uno studio e una ricerca su migliaia di persone e i dati che sono emersi sono stati scioccanti.
Molte persone sentivano la mancanza del telefono mentre compilavano il questionario, molte persone hanno ammesso di preferire lo smartphone ad un incontro con amici e parenti. Molti lo vedono addirittura come il “migliore amico”. E non ci sono differenze di età, questa è una dipendenza che colpisce gli adolescenti ma anche chi ha 50-60 anni.
I sintomi di questa dipendenza sono chiari:
- controllo ossessivo delle chat e delle notifiche dei social media
- addormentarsi con il telefono in mano
- controllare le notifiche e i messaggi appena si apre gli occhi la mattina
- manifestare disagio se il telefono è scarico
- aver paura di perdere le informazioni del giorno
- ignorare le persone in una conversazione per guardare lo smartphone
Tutto questo comporta una serie di conseguenze sia fisiche che psicologiche. Il fisico ne risente con disturbi agli occhi, mal di testa, mancanza di sonno, disturbi del sonno. Mentre dal punto di vista psicologico questo comportamento crea ansia, crea ossessione, tende ad isolare la persona, a renderla molto più chiusa. Potrà sembrare un paradosso ma è proprio così.
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Per risolvere la situazione bisogna partire dalla consapevolezza. Poi limitare l’uso dello smartphone. Alcuni consigli pratici possono essere: eliminare le notifiche della chat di gruppo, stabilire le ore di utilizzo e per il resto del tempo non considerare il telefono, spegnerlo alla notte, metterlo in un’altra stanza, quando si parla con una persona mettere il silenzioso e metterlo in tasca o nella borsa. Il paradosso continua dal momento che ci sono alcune app apposite per riuscire a combattere la dipendenza da smartphone.