Cosa fare se in casa avete ancora monete o banconote del vecchio conio. Ad oggi è ancora possibile cambiare le lire in euro? E se si, in che maniera?
Cambiare le lire in euro, è ancora possibile? A distanza di vent’anni dalla sua entrata in vigore (entrò ufficialmente in corso il 1° gennaio 2002, n.d.r.) può ancora capitare di ritrovare qualche vecchia banconota in vigore in precedenza.
In tanti tra noi avranno provveduto a conservarne alcune come ricordo, oppure pensando con sagacia in ottica futura al valore che certi pezzi potrebbero assumere. Ma nel caso in cui avvenga un ritrovamento in qualche vecchio armadio in soffitta od in cantina, per dire, risulterà ancora possibile cambiare le lire in euro?
La cosa poteva avvenire senza problemi fino al 2012, in virtù di una legge appositamente promulgata. Poi però delle sentenze emesse dalla Corte di Cassazione e dalla Corte Costituzionale hanno dichiarato la stessa non legittima in quanto anticostituzionale.
Ed ancora, ormai sono decaduti da tempo i diritti, come conseguenza del fatto che la lira non è più in corso legale. Questo vuol dire che i soggetti consueti designati per potere cambiare le lire in euro possono rifiutarsi adesso di procedere in tal senso.
Da qui sono nati dei contenziosi tra gli istituti ed i privati cittadini. Ed in un caso diventa ancora possibile potere cambiare le lire in euro. Per fare si che ciò avvenga è obbligatorio dimostrare di avere presentato una richiesta per procedere con il cambio di valuta prima che scadessero i tempi utili per poter procedere in tal senso.
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Ovvero il 28 febbraio 2012 in un primo momento, poi il 6 dicembre 2011. Una cosa che fece si che non poche persone rimanessero spiazzate ed impossibilitate a procedere con un cambio.
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La situazione si è protratta per diverso tempo, difatti nel 2015 la Corte Costituzionale dichiarò il cambio di data non conforme alle regole costituzionali. L’anno dopo fu il Ministero dell’Economia a ripristinare la data originaria per il cambio.
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Ed oggi è ancora possibile fare ciò, a condizione che si riesca a dimostrare di avere fatto richiesta tra il 6 dicembre 2011 ed il 28 febbraio 2012. Si può inoltrare la domanda in forma scritta alla propria banca oppure a BankItalia. Ed è possibile anche procedere via e-mail e PEC (Posta Elettronica Certificata).