San Valentino e cuori infranti, in amore la sofferenza si deve accettare: può capitare infatti che, nel mettersi in gioco, ci si possa far male
Febbraio, il mese degli innamorati. Tutto molto bello tranne in due ipotesi: la prima, non sei innamorato. La seconda, sei innamorato di uno che non è innamorato. Aggiungiamoci una terza bonus: sei innamorato di uno che non è innamorato…di te. Per queste tre categorie, ammettiamolo, san Valentino e giorni attorno potrebbero essere una bella rogna emotiva che ci saremmo tutti volentieri risparmiati.
Se sei scottato però, perché magari chi ami non ti ricambia della stessa moneta, sappi che in tal senso il dolore fa parte del pacchetto. Mettersi in gioco può farci male, ma è meglio di non averlo mai fatto. Dal dolore si guarisce, probabilmente da un rimorso no.
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San Valentino e cuori infranti: come superare il dolore
Non c’è una ricetta magica che ti metta il cuore al suo posto, mi spiace deluderti. Eppure ci sono quei consigli eterni che eternamente vengono dati a chi soffra d’amore. Oggi riportiamo i più famosi.
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Accetta il fatto che stai male, e condediti di star male. Piangi, lascia libero sfogo. Il nero così diventerà un po’ più grigio ed allora potrai affrontarlo. Seconda regola d’oro: mandargli quel messaggio non è una buona idea. Mai, qualsiasi cosa tu in quel messaggio voglia dirgli. Sia “torniamo insieme” sia “hai lasciato la collezione di farfalle a casa mia”.
Chiodo schiaccia chiodo anche no: al confronto con un’altra, o un altro, la malinconia che provi potrebbe inferocirsi. Vietati i periodi ipotetici della serie “chissà come sarebbe andata se…”, è andata in un modo, ed è andata. Punto.