Memoria a lungo termine, può essere persa: questo accade in seguito ad alcuni eventi traumatici che possono strapparci i ricordi
La memoria a lungo termine è la gelosa custode di tutti i ricordi lontani del tempo, magari i ricordi di infanzia, avvolti da una luminosità particolari, o il viso d’una persona cara che abbiamo perduto. Possiamo dire senza mezzi termini che la memoria, questa memoria qui, fa parte integrante dell’identità. Perderla vuol dire smarrire una parte di noi.
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Il responsabile della memoria è l’ippocampo ed altre aree affini.
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Ora, purtroppo, non tutte le perdite di memoria sono riversibili: alcune volte quel che abbiamo perduto è perso per sempre. Questo è valido soprattutto se si considera che il più delle volte, il motivo per cui abbiamo perso la memoria è un evento traumatico che ha leso fisicamente le aree deputate alla memoria. Anche malattie degenerative come l’azhaimer cancellano la memoria- specie a breve termine però.
Non mancano anche gli eventi che ledono la sfera psichica: è quella che in termini specifici viene chiamata “rimozione”, ossia obliare in misura inconsapevole un evento che ci ha fatto del male.
E’ possibile cercare di contrastare questo fenomeno e supportare la memoria in qualche modo? sì, dei piccoli gesti possono essere fatti. Possiamo provare a tenere in mente che la memoria, come le altre cose, si allena: se la teniamo attiva con sudoku, indovinelli e piccole sfide quotidiane la nostra memoria sarà più recettiva e allenata. Creiamo anche una mappa mentale delle cose, perché- se localizzate-le cose possano difficilmente smarrirsi. Le condizioni di stress influiscono negativamente sulla percezione dei ricordi e quindi tenderemo a non ricordare.