Sbadigliare, non sempre è questione di poco sonno

Sbadigliare non sempre è indice di esser stanchi, o che abbiamo bisogno di dormire. Certo questa è un’associazione frequente ma non è l’unica

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(da pixabay)

Il nostro interlocutore ha appena sbadigliato: panico, si starà annoiando! In realtà, lo sbadiglio non vuol dire solo questo, ed anzi è associato a una serie di stimoli ulteriori, come mostrano recenti studi. Certo, se da trenta minuti state parlando di fisica quantistica e chi vi sta davanti non è un fisico, allora sì, è probabile che si annoi, ma sicuramente lo sbadiglio c’entra poco.

E a cosa è associato dunque questo gesto che pure facciamo molto frequentemente, fino a venti volte in un giorno? ecco le principali ipotesi.

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Sbadigliare, non sempre è questione di poco sonno

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(da pixabay)

Lo sbadiglio viene spesso associato alla stanchezza e alla necessità impellente di dormire. In realtà questa, seppure sia un’associazione molto forte, non è l’unica. Nel mondo animale è sicuramente questa che va per la maggiore ma, qui nel mondo umano, ci sono molte altre possibilità che possono portarci a sbadigliare.

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Tra le cause più frequenti due in particolar modo: un alto contenuto di anidride carbonica nel sangue ci porta ad introdurre più ossigeno, così da “ripristinare” gli equilibri. Oppure una temperatura celebrale troppo alta ci porta a sbadigliare per “raffreddare” i bollenti spiriti. Questo spiegherebbe perché di solito si tende a sbadigliare più nella stagione calda che in quella fredda. Inoltre, lo sbadiglio immagazzinando molta aria nei polmoni fa “stirare” i tessuti polmonari e quelli circostanti, aumentando l’afflusso di sangue e la prestanza fisica.

Insomma, quella dello sbadiglio come sinonimo di stanchezza è un’interpretazione se non del tutto sbagliata, almeno incompleta.

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